Il Ministro dell'Energia chiede ai cubani di acquistare i propri pannelli solari.

Le dichiarazioni emergono nel contesto della grave crisi energetica cubana.


In un contesto segnato da gravi blackout a Cuba, il ministro dell'Energia e delle Miniere, Vicente de la O Levy, ha proposto che i cittadini dell'isola considerino l'acquisto di pannelli solari come un'alternativa per diventare indipendenti dal sistema elettrico nazionale.

Le sue dichiarazioni, in una tumultuosa apparizione televisiva giovedì accanto al primo ministro Manuel Marrero Cruz, hanno generato un intenso dibattito tra la popolazione, che si trova inoltre ad affrontare una delle più alte inflazioni del mondo, salari bassi e i prezzi elevati imposti dallo stesso Stato.

Durante la sua intervento, il ministro ha affermato che l'idea è quella di stimolare la popolazione a optare per sistemi fotovoltaici invece di dipendere da centrali elettriche, suggerendo che l'investimento nell'energia solare potrebbe risultare vantaggioso per le famiglie del paese, che proprio questo venerdì ha avuto un blackout massivo in tutto il territorio nazionale.

"Si sta promuovendo l'idea che invece di acquistare un generatore elettrico, la popolazione possa acquisire un sistema solare fotovoltaico che consenta di ottenere autonomia energetica," ha dichiarato.

"È molto meglio per il paese e per la gente poter avere un sistemino fotovoltaico, invece di investire in un gruppo elettrogeno", ha detto il funzionario.

Tuttavia, di fronte alle critiche della popolazione, l'Unione Elettrica (UNE) si è affrettata a chiarire che le parole del ministro erano state malinterpretate e che si trattava di una "manipolazione mediatica".

La UNE ha sottolineato che non esiste un piano formale per la vendita di pannelli solari e che la situazione energetica del paese è complessa e richiede una soluzione integrale.

La crisi energetica ha gravemente colpito la vita quotidiana dei cubani, che soffrono di blackout di oltre 20 ore al giorno in alcuni territori.

Marrero Cruz ha affermato nella stessa occasione che la situazione è estremamente critica e ha indicato che non ci si aspetta una soluzione a breve termine.

"Ci sono tre fattori importanti che incidono sul deficit di generazione elettrica: lo stato dell'infrastruttura, la mancanza di combustibile e l'aumento della domanda," ha riconosciuto, anche se ha sottolineato che la mancanza di combustibile è l'elemento più rilevante dei tre.

Il dirigente ha detto che come politica hanno scelto di dare priorità al settore residenziale e che hanno iniziato a “paralizzare le attività economiche” per garantire la generazione energetica alla popolazione.

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