Alexis Díaz-Pimienta dedica parole emotive a El Taiger: "Cuba nel sangue. E tutto il resto, ovviamente."

Il reguetonero cubano José Manuel Carbajal Zaldívar (El Taiger) è stato dichiarato morto giovedì presso l'ospedale Jackson Memorial di Miami, dove era ricoverato da una settimana dopo aver ricevuto un colpo di pistola alla testa.

Alexis Díaz-Pimienta / El Taiger © Facebook Alexis Díaz-Pimienta
Alexis Díaz-Pimienta / El TaigerFoto © Facebook Alexis Díaz-Pimienta

Lo scrittore e repentista cubano Alexis Díaz-Pimienta ha dedicato parole commoventi di addio al reguetonero cubano José Manuel Carbajal, meglio conosciuto come El Taiger, dopo la sua morte a Miami.

In suo onore, Díaz-Pimienta, che è un sostenitore del reguetón nella musica cubana, mette in risalto le qualità che hanno trasformato l'artista in un icona popolare. Menziona il suo talento, carisma e la capacità di trascendere con la sua arte oltre il genere urbano.

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"El Taiger: Saggezza popolare. Talento. Gioventù. Personalità scenica. Sorriso contagioso. Popolarità. Cuba nel sangue." Così inizia il tributo di Díaz-Pimienta, che compara la commozione causata dalla morte di El Taiger con quella di grandi figure della musica cubana come Benny Moré, Polo Montañez e Juan Formell.

Il repentista sottolinea che, proprio come questi giganti della musica, El Taiger è riuscito a conquistare i cuori del popolo cubano, diventando un punto di riferimento culturale dell'isola.

Díaz-Pimienta sottolinea il suo dominio metrico e l'uso di risorse letterarie in canzoni come "Habla, matador", che è diventata rapidamente popolare tra i giovani cubani. La frase, trasformata in saluto della gioventù, riflette l'impatto della sua musica nel linguaggio quotidiano, qualcosa che pochi artisti riescono a ottenere.

“Parla, matador”. Tutto detto senza dire nulla. “Matar jugada” come metafora erotico-festiva, un accenno complice così sottile che sorridi e lo fai tuo da un consenso trasgressivo e allo stesso tempo educato", ha detto Díaz-Pimienta.

Sottolinea anche la natura violenta della morte di El Taiger e la tristezza collettiva che ha generato nel popolo cubano.

Paragonandolo al percussionista Chano Pozo, che morì anch'esso in modo violento negli Stati Uniti, lo scrittore sottolinea che la morte di El Taiger ha dato luogo a un lutto musicale genuino, senza industria dietro, solo un dolore condiviso da milioni di seguaci e colleghi artisti.

"Non esiste un 'settore del dolore'; c'è un dolore di dimensioni industriali", scrive Díaz-Pimienta, menzionando le dediche di altri artisti cubani come Cándido Fabré, Alexis Valdés, Lenier e Chucho Valdés, che hanno reso omaggio al reguetonero attraverso la musica.

Il messaggio si conclude con una riflessione sull'essenza dell'artista che stanno piangendo i cubani, dentro e fuori dalla loro isola.

El Taiger. El Matador. La Tranka. Un giovane musicista cubano eternizzato in un’immagine solida e allo stesso tempo sfocata. Quella di un figlio così orfano che cantava per avere più genitori. Quella di un padre così solo che cantava per avere più figli. Quella di un cubano così cubano che tutte le Cuba oggi lo piangono e lo cantano allo stesso tempo.

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