Il pugilato non sarà presente ai prossimi Giochi Olimpici di Los Angeles 2028, il che rappresenta un duro colpo per Cuba, un paese con una lunga tradizione in questo sport e con un alto numero di medaglie a livello olimpico.
Tuttavia, ciò che fino a poco tempo fa era considerato una possibilità è già una realtà.
Il Comitato Olimpico Internazionale (COI) ha reso ufficiale la decisione in un comunicato rivolto a tutti i comitati nazionali, confermando che la boxe non farà parte dei Giochi di Los Angeles 2028, come si era già speculato dalla fine dei Giochi di Tokyo 2020.
Questa esclusione è il risultato di una prolungata disputa tra il CIO e l'Associazione Internazionale di Boxe Amatoriale, caratterizzata da disaccordi, malintesi e casi di corruzione.
Oltre alla boxe, altri sport come il Breaking Dance e il Rugby 7 sono stati eliminati dal programma di Los Angeles, dopo non aver raggiunto i livelli di popolarità previsti per Parigi 2024.
A seguito dell'annuncio, il giornalista sportivo Yassel Porto ha espresso la sua preoccupazione riguardo al futuro dello sport cubano.
“Sin Mijaín López nella delegazione e con l'assenza di uno sport che, anche se ha dato solo un oro a Parigi, è sempre stato ad alta produzione, la situazione per Cuba si complica molto in vista dell'ottenimento di titoli. Tra la crisi economica, la mancanza di sviluppo, l'avanzata di altre nazioni e il crescente esodo di sportivi, il panorama si presenta piuttosto grigio”, ha scritto su Facebook.
Il giornalista ha sperato che "la situazione non sia così caotica" per lo sport cubano dopo l'annuncio, e ha precisato che desidera sempre "vedere gli sportivi cubani trionfare, senza considerare la propaganda politica".
"Ma bisogna essere realisti: se a Parigi ci allontaniamo da Tokyo, a Los Angeles lo scenario sembra ancora più scoraggiante", ha concluso.
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