Una breve nota di un profilo ufficiale sui social ha riportato nelle ultime ore l'arresto di un soggetto accusato di aver aggredito con un'arma bianca una adolescente di 15 anni nel quartiere Chaveco, nel comune di Palma Soriano, a Santiago di Cuba.
Le informazioni -pubblicate nel profilo Facebook "Héroes del Moncada"- non hanno offerto alcun dettaglio su quanto accaduto né quando, e si sono limitate a indicare che nel pomeriggio di sabato scorso, forze combinate del Ministero dell'Interno (MININT) "hanno agito con prontezza" nel fermare l'autore del "reato di lesioni gravi" nella suddetta barriada.
La fonte ha indicato che la minore è stata trasferita all'ospedale Dr. Antonio María Béguez César - più conosciuto come La Colonia - e che si trova fuori pericolo.
"Il presunto autore del fatto sarà processato e messo a disposizione dei tribunali, dove sarà giudicato e sanzionato con la severità stabilita dalla legge", ha aggiunto la nota, che nel segmento finale ha fatto un appello ai genitori affinché si prendano cura dei propri figli.
"Facciamo un appello ai genitori per la protezione e la cura dei minori per evitare fatti lamentabili come questo", ha concluso la pubblicazione, lasciando molte interrogativi aperti riguardo a quanto accaduto.
Una delle caratteristiche delle scarse pubblicazioni ufficialiste che cercano di "chiarire" fatti delittuosi è che finiscono per lasciare più dubbi che risposte.
Fino alla chiusura di questo articolo non ci sono ulteriori informazioni disponibili sull'aggressione di cui è stata vittima un'adolescente a Palma Soriano.
Nonostante il governo cubano abbia negato un aumento della criminalità e abbia creato profili sui social come quello citato per contrastare questa percezione e generare un'opinione favorevole sul lavoro della polizia, i rapporti segnalano un allarmante aumento di ogni tipo di reato: da alterchi di strada che si concludono con feriti o morti - con la presenza anche di armi da fuoco - a ogni tipo di assalto, furto e, naturalmente, ai femminicidi.
Nei giorni recenti, la vicepresidente del Tribunale Supremo di Cuba, Maricela Sosa Ravelo, ha dichiarato in alcune dichiarazioni alla rete britannica BBC che l'insicurezza nell'isola è un problema esagerato dai social media e ha fatto riferimento -come è consuetudine nella retorica del governo- a campagne diffamatorie promosse dagli Stati Uniti.
Maricela Sosa Ravelo ha sostenuto che "a Cuba la polizia ha un alto indice di successo nella risoluzione dei crimini", e ha aggiunto che i cittadini non prendono la giustizia nelle proprie mani, il che, a suo avviso, "suggerisce che la popolazione ha fiducia nel sistema di giustizia cubano".
Tuttavia, le denunce di furti, assalti, omicidi e altri reati che rimangono impuniti hanno subito un marcato incremento negli ultimi anni, in coincidenza con l'aumento della criminalità e con la crisi economica, l'inflazione e il calo del potere d'acquisto della popolazione.
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