Il governo cubano limita la costruzione di abitazioni su terreni concessi in usufrutto.

La misura arriva dopo la consegna di terreni statali incolti in usufrutto, iniziata nel 2008 con l'obiettivo di aumentare la produzione agricola. Gli agricoltori coinvolti dovranno sottoporre le loro costruzioni a un processo di revisione e possibile legalizzazione. Potrebbero eventualmente essere demolite.

Manuel Marrero acompañado de autoridades y vivienda campesina © X / @MMarreroCruz - flickr / lezumbalaberenjena
Manuel Marrero accompagnato da autorità e abitazioni contadine.Foto © X / @MMarreroCruz - flickr / lezumbalaberenjena

Il governo cubano ha stabilito nuove restrizioni nella costruzione di abitazioni su terreni concessi in usufrutto, nel tentativo di affrontare quelle che descrive come "irregolarità nelle costruzioni su terreni agricoli".

Secondo il Decreto 105 del Consiglio dei Ministri, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 92 del 23 settembre, le modifiche riguardano principalmente gli agricoltori che hanno ricevuto terreni in usufrutto e che avevano costruito abitazioni o effettuato miglioramenti edilizi.

Il nuovo decreto modifica il Decreto 350, che regola il Decreto-legge 358 sulla consegna di terreni statali incolti in usufrutto.

A partire da ora, non sarà consentita la costruzione di abitazioni in diverse categorie di terreni, tra cui quelli situati all'interno dei perimetri urbani, terreni previsti per piani di pianificazione territoriale e urbana, terreni destinati all'autosufficienza familiare e quelli in cui esistono considerazioni ambientali, di difesa o di sicurezza nazionale.

Le restrizioni colpiscono anche le costruzioni su terreni destinati allo sviluppo agropecuario o forestale e ad altri progetti di esecuzione futura. Secondo le autorità del regime cubano, le misure vengono implementate con l'obiettivo di riorganizzare le terre a beneficio dello sviluppo pianificato e proteggere le aree destinate alla produzione agricola.

Legalizzazione delle Costruzioni Esistenti

Tuttavia, la norma prevede la possibilità di legalizzare costruzioni realizzate tra il 2008 e il 2023, a condizione che rispettino i requisiti stabiliti nella legislazione vigente e siano destinate alla produzione agricola e forestale. Tuttavia, sono escluse quelle costruzioni situate in aree riservate per motivi ambientali, di difesa e sicurezza.

Secondo il Ministero dell'Agricoltura (MINAG), queste modifiche sono necessarie poiché il controllo esercitato sulle terre in usufrutto ha rivelato numerose costruzioni effettuate senza rispettare le formalità legali.

La nuova regolamentazione cercherebbe dunque di ripristinare la legalità in queste aree e di evitare che si consolidino edifici che non si adattano ai requisiti di uso del suolo.

Impatto sugli Agricoltori e sulla Produzione

La misura arriva dopo la consegna di terre statali inutilizzate in usufrutto che è iniziata nel 2008 con lo scopo di aumentare la produzione agricola a Cuba, nel contesto di una crescente inefficacia della gestione statale.

Molti agricoltori che hanno ottenuto terreni hanno costruito abitazioni e altre strutture necessarie per proteggere le loro coltivazioni e animali, o per risiedere vicino alle loro terre a causa della scarsità di trasporti e della necessità di sorveglianza.

Gli agricoltori colpiti dovranno sottoporre le loro costruzioni a un processo di revisione e possibile legalizzazione da parte delle direzioni municipali di Pianificazione Territoriale e Urbanistica. In caso di mancato rispetto dei requisiti, gli edifici saranno inclusi nel "Programma integrale di lotta alle illegalità nelle costruzioni" e potrebbero eventualmente essere demoliti.

Scadenza di Implementazione

Il processo di riordino e legalizzazione si svolgerà entro cinque anni dall'entrata in vigore del decreto, il 23 settembre 2024. Durante questo periodo, le autorità locali dovranno effettuare un rilievo di tutte le costruzioni esistenti su terreni di usufrutto e valutare la loro conformità con le normative vigenti.

Questa misura del governo cubano mira a riorganizzare l'uso delle terre statali e garantire che le costruzioni avvengano all'interno del quadro legale stabilito. Tuttavia, rappresenta una sfida significativa per gli agricoltori, i quali dovranno adattarsi alle nuove normative mentre cercano di mantenere e proteggere le loro produzioni agricole in un ambiente sempre più restrittivo.

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