I vicini di El Vedado denunciano la scarsità d'acqua che soffrono da diversi giorni e incolpano l'azienda statale Aguas de La Habana della complessa situazione che si vive nella capitale.
Nei messaggi sui social media alcune persone avvertono il governo che potrebbero esserci conseguenze se non risolvono questa crisi perché i cubani "non siamo gorgogli".
Dal 21 luglio, i residenti di El Vedado e di altre zone dell'Avana stanno affrontando una grave crisi idrica a causa di un guasto nelle linee di trasmissione elettrica di 110.000v, che alimentano il campo di pozzi della sorgente di approvvigionamento Cuenca Sur.
L'interruzione totale del pompaggio ha generato diversi colpi d'ariete nella condotta principale, provocando il collasso della stessa in tre punti. Aguas de La Habana ha informato che le sue brigate stanno lavorando senza sosta per riparare i guasti nella fonte di approvvigionamento, ma la situazione rimane critica per gli abitanti.
La disperazione della popolazione è in aumento perché le autorità non informano quando risolveranno la crisi. I social media si sono riempiti di messaggi di vicini che esprimono la loro frustrazione e stanchezza per vivere senza acqua per tanti giorni.
El Vedado, una delle aree con la maggiore densità di edifici e una popolazione invecchiata, è particolarmente colpita, poiché molte persone anziane non possono trasportare secchi d'acqua fino ai loro appartamenti.
Gli effetti di questa crisi sono palpabili nella vita quotidiana. I residenti non possono scaricare il bagno, cucinare, lavare i vestiti né svolgere le mansioni di base della casa.
"Non si può vivere così. In effetti, non stiamo vivendo, stiamo sopravvivendo. E nessuno fa nulla. Nessuno si lamenta. Sembra che tutti abbiano paura di protestare per un diritto. Chi ha l'obbligo verso il popolo sa solo offrire 'scuse per il disagio arrecato', come se con questo si risolvesse qualcosa", ha espresso un vicino sui social media.
Un'altra persona ha commentato: "Aguas de La Habana deve stare lavorando in un'altra dimensione perché ciò che pubblicano sui loro social non si può toccare nella realtà". Questa critica riflette il sentiment generale di abbandono.
La mancanza d'acqua ha spinto molti a ricorrere ai camion cisterna, il cui servizio costa tra 8.000 e 10.000 pesos, un prezzo inaccessibile per la maggior parte dei lavoratori cubani.
La situazione è peggiorata a tal punto che è stato creato un gruppo di Facebook chiamato "Vittime di Aguas de La Habana", dove utenti di diversi municipi denunciano la crisi, dimostrando che questo non è un problema esclusivo di Plaza de la Revolución, ma che colpisce gran parte della capitale.
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