Gli avvocati dell'ex presidente Donald Trump hanno rivelato il loro piano per fare causa al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, sostenendo che il raid effettuato nel 2022 nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, è stato un atto di persecuzione politica. Durante il raid, agenti dell'FBI hanno scoperto documenti classificati in posizioni non sicure all'interno del complesso.
L'operazione, che faceva parte di un'inchiesta dell'FBI sulla presunta ritenzione indebita di documenti riservati da parte di Trump, ha portato a 37 accuse penali contro l'ex presidente, di cui 31 erano legate alla ritenzione volontaria di informazioni di difesa nazionale.
Trump si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse, che sono state respinte il mese scorso dopo la decisione della giudice Aileen Cannon, che ha ritenuto che il procuratore speciale Jack Smith fosse stato nominato e finanziato in modo illegale.
Daniel Epstein, avvocato di Trump, ha sostenuto in dichiarazioni a Fox Business che il suo assistito sta difendendo non solo il suo caso, ma anche "i diritti di tutti gli americani che credono nello stato di diritto e nella responsabilità del governo". Epstein ha argomentato che ci sono prove chiare che l'FBI non ha seguito il protocollo adeguato e ha agito con uno scopo inadeguato.
Nella domanda presentata, Epstein ha affermato che le decisioni prese dal procuratore generale Merrick Garland e dal direttore dell'FBI Christopher Wray non si basavano su "politiche sociali, economiche o politiche", ma su una "chiara intenzione di portare avanti una persecuzione politica, invece di promuovere buone pratiche nell'applicazione della legge".
Il governo ha un termine di 180 giorni per rispondere alla notifica prima che il caso possa essere trasferito a un tribunale federale nel distretto meridionale della Florida. Gli avvocati di Trump richiedono un risarcimento di 100 milioni di dollari per i danni subiti.
Il conflitto legale dell'ex presidente Donald Trump è iniziato in modo intenso con il raid nella sua residenza a Mar-a-Lago, Florida, l'8 agosto 2022, dove l'FBI ha sequestrato 11 set di documenti classificati nell'ambito di un'indagine sulla gestione impropria dei documenti della Casa Bianca. Questa operazione è stata accompagnata da accuse secondo cui Trump aveva ostacolato il ritorno di documentazione ufficiale. Successivamente, il Dipartimento di Giustizia ha reso pubblici documenti che chiarivano la giustificazione dell'operazione, rivelando che alcuni registri inclusi contenevano informazioni sensibili per la difesa nazionale.
Il cerchio legale si è intensificato quando, il 9 giugno 2023, Trump è stato notificato formalmente che avrebbe affrontato accuse penali in un tribunale federale per la gestione di documenti classificati. Con il processo programmato per il 14 agosto 2023, l'accusa include 37 reati, dei quali viene accusato di trattenere intenzionalmente documenti relativi alla difesa degli Stati Uniti. Dopo speculazioni sull'impatto di questi procedimenti sulla sua campagna presidenziale del 2024, la situazione legale di Trump è stata oggetto di dibattito, con accuse che si tratti di una persecuzione politica.
Nel luglio del 2024, la giudice Aileen Cannon ha respinto le accuse contro di lui in Florida, segnalando irregolarità nella nomina del procuratore del caso. Questa sentenza è avvenuta meno di un mese prima del prossimo processo dell'ex presidente, proiettando così un cambiamento nella sua situazione legale, anche se deve affrontare altre cause, comprese questioni legate alla sua organizzazione e alla gestione dei fondi. Nonostante le difficoltà, Trump continua a essere una figura chiave nella politica statunitense, guidando nei sondaggi come candidato repubblicano per le prossime elezioni presidenziali.
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