Cuba fa appello alla "dignità" e all'eredità di Fidel Castro di fronte al naufragio a Parigi 2024.

Come sempre accade quando i loro obiettivi falliscono, il regime ha sostenuto "soddisfazione per aver gareggiato con dignità e rispetto dei valori, ispirato all'eredità del Comandante in Capo Fidel Castro e all'impegno di dare il massimo in ogni uscita".

  • Redazione di CiberCuba

Cuba en la inauguración © Granma
Cuba all'inaugurazioneFoto © Granma

L'Istituto Nazionale dello Sport, Educazione Fisica e Ricreazione (INDER) di Cuba ha pubblicato questo domenica una dichiarazione a nome della delegazione olimpica e ha fatto appello alla "dignità" e all'eredità del defunto Fidel Castro, dopo aver registrato risultati ben al di sotto delle aspettative a Parigi 2024.

Pubblicato su JIT, sito ufficiale dell'INDER, il testo espone che non si è potuto raggiungere "essere tra i primi 20 nel medagliere, ma si è lottato per questo obiettivo in mezzo a un ciclo olimpico in cui lo sport non è sfuggito alla difficile situazione economica che attraversa la nazione".

Come sempre accade quando falliscono i loro obiettivi, il regime ha dichiarato “soddisfazione per aver competuto con dignità e attaccamento ai valori, ispirato all'eredità del Comandante in Capo Fidel Castro e all'impegno di dare il massimo in ogni uscita”.

In un'altra dimostrazione della sua mescolanza con la politica, l'organismo sportivo ha dichiarato che “ci onora evidenziare il messaggio di congratulazioni emesso dal Generale dell'Esercito Raúl Castro Ruz in occasione della coronazione del nostro portabandiera Mijaín López, e i dialoghi telefonici avuti dal Primo Segretario del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, con lo stesso lottatore e altri protagonisti principali di quanto accaduto qui, dove è stata fondamentale anche l'attenzione della nostra missione diplomatica e la Casa Yo Soy Cuba a Tremblay-en-France, diventata uno spazio aperto alla verità del nostro paese”.

Non ha dimenticato di menzionare alcuni dei suoi consueti pretesti: “È opportuno affermare che, pur trattandosi di una cifra inferiore a quella raggiunta per Tokyo 2020, quando erano 69, disporre ora di 61 classificati è stato nuovamente meritorio per un paese senza le possibilità delle grandi potenze e colpito dal riacutizzarsi del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal governo degli Stati Uniti”.

Per quanto riguarda il panorama competitivo, la dichiarazione ha messo in evidenza i titoli di Mijaín López e Erislandy Álvarez; l'argento di Yusneylis Guzmán; e le medaglie di bronzo di Yarisleidis Cirilo, Arlen López, Luis Orta, Rafael Alba, Gabriel Rosillo e Milaimy Marín.

Inoltre, ha congratulato -senza nominare- “coloro che non hanno fatto parte di quella avanguardia, ma sono stati all'altezza di quanto previsto, anche con prestazioni personali storiche. E per glorie indiscutibili come la judoka Idalys Ortiz e il pugile Julio César La Cruz, ora salutati senza medaglie”.

Settimane prima dell'inizio della competizione estiva, l'INDER ha chiarito che l'obiettivo era conquistare cinque medaglie d'oro e classificarsi tra le prime 25 nazioni, ma nulla di tutto ciò è accaduto.

Dopo il suo saldo di due ori, un argento e sei bronzi, la maggiore delle Antille ha concluso al 32° posto della classifica generale, lontano dal 14° posto raggiunto tre anni fa a Tokyo 2020, quando furono sette medaglie d'oro, tre medaglie d'argento e cinque medaglie di bronzo.

Allo stesso modo, è la peggiore posizione finale dal Messico 1968, quando si è chiusa al 31° posto grazie a quattro medaglie d'argento tra l'atletica e la boxe.

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