L'addio olimpico di Mijaín López: inginocchiato, scarpe sul materasso e tra le lacrime.

Los Ángeles 2028 lo mancherà. Atleti del suo livello non sono facili da dimenticare. È il Michael Jordan del baskett; il Messi, il Pelé o il Maradona del calcio; il Bolt dell'atletica; il Phelps del nuoto…

  • Redazione di CiberCuba

El "Goat" de la lucha olímpica © Captura Eurosport
Il "Goat" della lotta olimpicaFoto © Captura Eurosport

Due decenni dopo il suo debutto ad Atene 2004, Mijaín López ha chiuso questo martedì le porte della sua ineguagliabile carriera olimpica e l'emozione ha toccato livelli insospettati vedendolo inginocchiato, mettere le sue scarpe al centro del materasso e versare lacrime tra un insieme di sentimenti.

Nel combattimento che gli ha dato la sua quinta medaglia d'oro ai Giochi Olimpici, il "Gigante de Herradura" ha mostrato quel volto da uomo invincibile, da tipo duro, ma la sua natura indomabile è cambiata dopo aver decretato il successo sul suo connazionale Yasmani Acosta (6-0), rappresentante del Cile e orgoglio anche dell'isola.

Con un andar lento, López, vestito di rosso, maillot attillato, è tornato in superficie competitiva e ha regalato una despedita leggendaria per il diletto delle migliaia di persone presenti al Champ de Mars Arena e delle moltissime altre che lo hanno visto diventare l'unico sportivo nella storia a vincere cinque volte lo stesso evento individuale sotto l'ombra dei cinque cerchi.

Dire Mijaín significa parlare di una leggenda vivente, di quei prescelti dalla gloria. È comprensibile che sia catalogato come il “GOAT” (il migliore di sempre) della lotta, perché, inoltre, aggiunge altri cinque titoli universali e quattro in competizioni multidisciplinari a livello continentale.

Si racconta che la sua unica sconfitta alle Olimpiadi avvenne il lontano 24 agosto 2004 contro il russo Kashan Baroev. Dopo sono arrivate solo sorrisi e balli a Pechino 2008, Londra 2012, Rio de Janeiro 2016, Tokyo 2020 e ora Parigi 2024. Inarrivabile.

Perda la paura, dica. Il cubano è uno dei migliori sportivi della storia. I risultati lo confermano. Un uomo che è arrivato in Francia senza combattere dal 2021 e sembrava sempre che lo sforzo fosse in passeggiata vicino alla Torre Eiffel.

Los Angeles 2028 lo riprenderà... l'Olimpismo lo riprenderà. Atleti del suo livello non sono facili da dimenticare. E questo lo sa anche il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, che non ha esitato ad avvicinarsi per congratularsi con lui. È il Michael Jordan del basket; il Messi, il Pelé o il Maradona del calcio; il Bolt dell'atletica; il Phelps del nuoto…

A sus 41 anni non ha lasciato spazio a dubbi. Continua a essere integro, forte come sempre. Ma ha già detto che non continuerà e le sue parole vengono rispettate. È tempo di accatastare i posti e fare riverenza: un re ci dice addio.

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