Scandalo a Parigi: Pugile italiana si arrende in combattimento contro pugile "intersex"

"Mai nella mia vita mi avevano colpito così forte."

  • Redazione di CiberCuba


Nuovamente il tema delle differenze ormonali trova sostenitori e detrattori nel contesto sportivo, dopo quanto accaduto questo giovedì nel pugilato femminile olimpico e la rinuncia della pugile italiana Angela Carini nel suo combattimento contro l'algerina Imane Khelif, un'atleta "intersex", a Parigi 2024.

Sono trascorsi solo 46 secondi di combattimento quando l'europea ha abbandonato il duello, poiché i colpi della sua avversaria erano molto forti, ha denunciato sui social il gruppo di consulenza "Fair play for women", dedicato a creare consapevolezza, fornire prove, analisi e proteggere i diritti delle donne e delle ragazze nel Regno Unito.

Vale la pena sottolineare che il termine "intersex" comprende "un ampio gruppo di persone le cui caratteristiche sessuali rientrano al di fuori delle norme binarie tipiche di maschio o femmina", ha spiegato il quotidiano As.

"Tra queste caratteristiche possono includersi le caratteristiche sessuali primarie, come i genitali interni ed esterni, i sistemi riproduttivi, gli organi riproduttivi, i livelli ormonali e i cromosomi sessuali o caratteristiche sessuali secondarie che si manifestano durante la pubertà", ha aggiunto la pubblicazione.

Concluso il combattimento nella divisione dei 66 chilogrammi, Carini ha confessato alla stampa di aver deciso di fermare il match perché non poteva continuare. "Mi faceva molto male il naso e ho detto: 'Basta'. È meglio non continuare. Il mio naso ha iniziato a sanguinare fin dal primo colpo", secondo quanto riportato da Europa Press.

"Potrebbe essere stato il combattimento della mia vita, ma in quel momento dovevo anche proteggere la mia vita," ha aggiunto la pugilista, mentre ha spiegato "ho sempre combattuto contro uomini, ma oggi ho provato troppo dolore".

Squalificata dal Mondiale femminile del 2023 a Nuova Delhi a causa dei livelli di testosterone molto alti, l'algerina è riuscita a far parte della squadra olimpica, proprio come aveva fatto in precedenza a Tokyo 2020, poiché l'organo di governo della boxe differisce dai concorsi mondiali.

L'utente Marc Vidal ha ricordato che in un incontro precedente, Khelif "gli infligge una bella batosta che le disfigura il volto alla messicana Cruz Sandoval".

Per motivi di governance, l'Associazione Internazionale di Boxe non gode del riconoscimento del Comitato Olimpico Internazionale, il quale riconosce che Khelif soddisfa i requisiti per competere nella categoria femminile come donna, come indicato nel suo passaporto.

Dal X, il conto "End Wokoness" ha attaccato la "farsa assoluta nei Giochi Olimpici", poiché Carini si è sentita "costretta a combattere contro un uomo biologico". Si ritira dopo soli 45 secondi e piange istericamente quando il suo avversario viene dichiarato vincitore.

Questa decisione ha acceso il dibattito sul concetto di gioco pulito, sostenuto da “Fair play for women”, il cui discorso afferma che la politica sportiva transgender ignora i principi di una competizione giusta, basata su regole ancestrali che distinguono le varie categorie tenendo conto di diversi fattori come età, peso, sesso, tra molti altri.

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