In mezzo alla crisi sanitaria che attraversa l'isola, il virus dell'Oropouche aggrava la situazione e mantiene i cittadini in allerta essendo presente in tutte le province di Cuba.
“È già presente in tutte le province, quindi è necessario mantenere il sistema di sorveglianza poiché si conosce molto poco riguardo alle conseguenze”, ha affermato la dottoressa Carilda Peña García, viceministra del Ministero della Salute Pubblica (MINSAP).
In un'intervista concessa al Canal Caribe, ha indicato che esiste “la circolazione di due arbovirosi con un'evoluzione iniziale molto simile nei pazienti che si recano ai servizi sanitari, a cui si aggiunge la rilevazione di casi di Covid-19”.
La galena ha escluso che "ci siano focolai di queste patologie nel territorio nazionale, ma a causa delle alte temperature prevalenti, si monitorano le malattie diarroiche e le infezioni respiratorie acute."
Secondo il sito digitale 5 de Septiembre, ha consigliato alla popolazione di recarsi immediatamente dal medico, di non autodiagnosticarsi e di mantenere le misure igieniche per evitare la riproduzione dei moscerini trasmettitori di questi virus.
Allo stesso modo, ha raccomandato una corretta idratazione, di non consumare alimenti di dubbia provenienza e di mantenere adeguata igiene delle mani.
A inizi del mese di luglio, il regime cubano ha informato che il virus dell'Oropouche si era già diffuso in 12 province del paese e che non dispone di risorse per avviare campagne di fumigazione che evitino la propagazione della zanzara trasmittente.
Il Direttore Nazionale di Epidemiologia del MINSAP, Francisco Durán, ha confermato in televisione nazionale che il virus è stato identificato in misura maggiore in zone rurali e semirurali, e i pazienti tendono a presentare sintomi simili a quelli del dengue.
A differenza dell'Oropouche, le autorità avvertono che il dengue può evolversi in forme gravi e causare la morte, motivo per cui si insiste sulla necessità di cercare un'assistenza medica tempestiva.
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