La crisi dei servizi funebri a Santiago di Cuba continua a generare scene deplorevoli, come quella di un carro funebre guasto nel pieno centro storico, vicino alla Plaza de Marte.
Il giornalista Yosmany Mayeta ha condiviso su Facebook un'immagine di un carro funebre guasto in una strada pubblica di Santiago di Cuba. Anche se non ha specificato se il veicolo trasportasse un corpo, la pubblicazione sottolinea la crisi attuale nei servizi funebri della provincia orientale.
“Non ci sono carri funebri a Santiago di Cuba e questo veicolo si è rotto in mezzo alla Plaza de Marte” ha commentato un comunicatore, che ha denunciato ripetutamente i problemi con il trasporto dei defunti nella regione.
“Quello che porta dietro è un cinese”, ironizzò Mayeta.
Lo scorso maggio, una bara è caduta da un carro funebre ed è rimasta distesa in mezzo all'avenida Garzón, lasciando una scena rocambolesca a Santiago di Cuba.
Il lamentabile evento, riportato dal comunicatore Mayeta sul suo profilo Facebook, è avvenuto di fronte a un asilo e in una zona molto frequentata della città orientale, a poche isolati dalla sede provinciale del PCC e vicino all'incrocio che segna il chilometro 969 della Carretera Central.
A giugno, un mese dopo, è accaduto qualcosa di simile anche a Santiago di Cuba.
Un altro feretro è caduto dal carro funebre che lo trasportava, ma questa volta in via 4, nel quartiere Mariana de la Torre, come ha precisato il giornalista Mayeta, che ha pubblicato un video sui suoi social realizzato da un testimone della macabra scena.
Nelle immagini si vede come una donna e un uomo cercano di rimettere a posto il cadavere nella bara, pochi secondi prima di richiudere nuovamente il coperchio, che apparentemente si è rotto nel momento della caduta del feretro.
“Spero che scene deplorevoli come queste non si ripetano perché il dolore della famiglia aumenta di fronte a fatti come questi. Faccio un appello ai servizi comunali e funebri di Santiago de Cuba affinché realizzino bare più resistenti e di buon materiale”, ha scritto Mayeta.
Cosa ne pensi?
COMMENTAREArchivato in: