José Daniel Ferrer García, leader dell'Unione Patriottica di Cuba (UNPACU) e presidente del Consiglio per la Transizione Democratica a Cuba (CTDC), ha compiuto 54 anni questo lunedì, detenuto e incommunicado dal regime cubano nella prigione di Mar Verde, a Santiago di Cuba.
È un altro compleanno che José Daniel trascorre in prigione, dopo il suo arresto l'11 luglio 2021, data in cui si sono svolte le massicce e spontanee proteste contro la dittatura cubana.
L'Organizzazione non Governativa (ONG) Prisoners Defenders ha ricordato la data con un breve video in cui avverte che l'oppositore cubano si trova in una cella chiusa, dove praticamente non circola l'aria e non si può vedere nulla verso l'esterno.
Non riceve nemmeno la luce del sole e percepisce un rumore costante all'interno della cella. Tutto questo ha provocato che l'oppositore soffra di forti mal di testa, ronzii nelle orecchie, sanguinamento orale, perdita della visione, crampi e paralisi momentanea nelle mani.
La sorella di José Daniel, Ana Belkis Ferrer, che si trova in esilio negli Stati Uniti, ha dichiarato in una conversazione con Martí Noticias che suo fratello si trovava in condizioni disumane e sotto torture permanenti da parte delle autorità per costringerlo ad accettare l'esilio.
José Daniel Ferrer sta scontando una pena di quattro anni di carcere inflitta nel febbraio 2020 per il presunto reato di "lesioni e privazione della libertà" ai danni di un terzo, e che era stata commutata in una pena di quattro anni e mezzo di arresti domiciliari.
Il 18 marzo 2024, Fátima Victoria Ferrer, figlia del prigioniero politico, riuscì a vedere suo padre in prigione, dopo essersi presentata all'ingresso di Mar Verde per avere notizie sulla sua vita, dopo che erano circolate forti voci sulla possibile morte del leader di UNPACU, che è anche uno dei 75 oppositori incarcerati durante la cosiddetta Primavera Nera del 2003.
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