Nel ennesimo colpo di scena della storia, il Banco Nazionale di Cuba (BNC) ha informato questo mercoledì che la Corte d'Appello di Londra sta esaminando nuovi dettagli nel caso della controversia tra il governo cubano e il fondo d'investimento CRF Limited I.
Attraverso un comunicato, il BNC ha dichiarato che “il 4 aprile 2023 l'Alta Corte d'Inghilterra e Galles ha emesso una sentenza in cui si chiedeva se il fondo avvoltoio CRF I Limited fosse o meno creditore del Banco Nacional de Cuba”.
Come parte del processo, il Tribunale d'Appello di Londra aveva previsto di tenere il 24 luglio un'udienza per analizzare il caso.
“Sin dall'inizio del processo, promosso presso i tribunali inglesi dal fondo avvoltoio con l'obiettivo di rivendicare un diritto che non gli spetta, la Banca Nazionale di Cuba ha sostenuto che tale ente economico non è il suo creditore e, di conseguenza, non esiste alcuna ragione a sostegno di tale posizione”, recita il testo dell'ente cubano.
Inoltre, l'istituzione "ratifica, ancora una volta, la sua permanente volontà di dialogo e rispetto verso i debiti contratti con legittimi creditori; il che non ha alcuna relazione con un'entità estranea ai suoi strumenti finanziari, come nel caso di CRF I Limited".
Il comunicato riporta il tema alla ribalta pubblica, poiché a giugno 2023 la giudice Sara Cockerill, della Corte Commerciale dell'Alta Corte di Londra, ha respinto il ricorso in appello presentato dal regime dell'isola.
In quel momento, il sito specializzato Cuban Trade pubblicò una nota in cui il fondo d'investimento sottolineò che quella decisione rappresentava un importante passo avanti per CRF e limitava le opzioni difensive di Cuba.
Il cosiddetto "Giudizio di Londra" decide se il fondo di capitale di rischio CRF I Limited è un creditore legittimo di un debito cubano di 75 milioni di dollari.
La sua repercussione è stata piuttosto notevole, poiché anche la stampa governa-mentale ha fornito dettagli: La possibile decisione del tribunale inglese non avrà alcuna implicazione sull'economia cubana, perché “si tratta di una questione processuale di giurisdizione, quindi, in nessun caso, in questa udienza verranno discussi importi finanziari del debito”, ha affermato nel gennaio 2023 il giornale governativo Granma.
Per il momento, sembra che “la palla rimbalzi e si estenda”, e non si decide se la compagnia che accusa, qualificata dal regime cubano come "fondo avvoltoio", abbia acquisito legalmente un debito insoluto risalente all'epoca del defunto Fidel Castro e possa rivendicare i suoi interessi all'isola.
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