“Se hunde el malecón”, sotto questo titolo il mezzo ufficiale 5 de Septiembre avverte su diverse zone che stanno scendendo gradualmente nei dintorni della Baia di Cienfuegos.
“Il muro rimane intatto, ma il riempimento dei marciapiedi si perde poco a poco, provocando il suddetto abbassamento e l'apparizione di crepe e buche (come quella nella foto), che custodiscono ogni tipo di rifiuti solidi, lasciati dagli esseri umani o il ritiro graduale dei liquidi piovosi accumulati”, recita uno dei paragrafi del commento che invita a prendere “provvedimenti”.
Il mezzo spiega che quello spazio è stato costruito su un terreno guadagnato al mare. Si tratta, peraltro, di uno dei luoghi più emblematici del territorio, dove transitano i pedoni.
Non è nemmeno la prima volta che la bellissima baia e i suoi dintorni mancano di attenzione. Nel 2023, il sito digitale ha rivelato l'esistenza di cumuli di rifiuti, quando, addirittura, ha qualificato queste discariche come "letamaio marino".
“A escasos 100 metri dal cartello promozionale Cienfuegos incanta, e a molto meno distanza dal Centro Provinciale di Igiene, Epidemiologia e Microbiologia, la baia di Jagua ha creato una sorta di discarica (leggi pattumiera) quando le onde espellono a terra buona parte di quello che persone senza scrupoli versano nelle sue acque, senza fermarsi a pensare quanto danno causano all'ambiente”, descrive un articolo apparso nel giornale provinciale 5 de Septiembre.
Lo scorso mese di aprile, Cienfuegos, città conosciuta come "La Perla del Sud" di Cuba, ha celebrato il 205° anniversario della sua fondazione.
"Fernandina de Jagua" era il nome originale di questa villa fondata da coloni francesi nel 1819, sotto la guida del tenente colonnello Don Luis De Clouet.
Nel 1829, la zona fu rinominata "Cienfuegos" in onore del Capitano Generale dell'Isola, Don José María Cienfuegos y Jovellanos. Alla fine del XIX secolo ricevette la categoria di città.
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