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Negano la vendita di biglietti degli autobus ai migranti cubani nello stato di confine del Messico.

Questo incidente ha lasciato bloccati i migranti cubani, che devono decidere se rischiare di camminare 300 chilometri o aspettare una soluzione più conveniente.

Inmigrantes cubanos en tránsito por México (imagen de archivo) © Twitter / Noticias de Chiapas
Immigrati cubani in transito per il Messico (immagine di archivio)Foto © Twitter / Noticias de Chiapas

Le linee degli autobus a Monclova, città dello stato di confine di Coahuila, rifiutano di vendere biglietti agli stranieri, anche se in possesso di documenti legali, lasciando molti migranti, principalmente cubani e venezuelani, bloccati nel loro viaggio verso gli Stati Uniti.

Daniel González Méndez, presidente della Commissione per i Diritti Umani a Monclova, ha avvertito giovedì scorso che i cubani e i venezuelani colpiti "si stanno bloccando perché alle stazioni degli autobus centrali le linee non vendono loro biglietti e non possono camminare 300 chilometri fino al confine", come riportato dalla pagina Facebook Alerta Roja Monclova.

Cattura da Facebook / Alerta Roja Monclova

Secondo il funzionario, l'incidente è una violazione dei diritti umani che lascia come unica opzione il ricorso al ricorso di protezione.

González ha spiegato che i cubani e i venezuelani hanno un documento emesso dalle autorità migratorie; tuttavia, presso la stazione degli autobus "il personale, notando il loro accento e colore della pelle, nega loro la vendita del biglietto, e anche con quel documento i conducenti impediscano loro l'accesso”.

I conducenti giustificano il rifiuto citando la paura che "portare a bordo dell'autobus stranieri possa portare all'arresto o a problemi presso l'azienda dove lavorano, quindi impediscono l'ingresso agli stranieri".

Il funzionario comunale ha spiegato che, di fronte a questa situazione, i migranti chiedono al personale delle linee degli autobus come possono raggiungere il confine di Coahuila con gli Stati Uniti, e ricevono come risposta che devono farlo a piedi, "il che risulta assurdo con temperature superiori ai 43 gradi e a una distanza di 300 chilometri fino alla loro destinazione di confine".

Per ultimo, il consigliere dei diritti umani ha sottolineato che la Segreteria di Governo, tramite l'Istituto Nazionale di Migrazione, rilascia ai migranti una carta d'identità con foto che consente loro di viaggiare fino al confine settentrionale, "ma purtroppo non viene rispettata, né dalle autorità né dal personale del terminal degli autobus".

Recentemente, i membri della pattuglia di frontiera degli Stati Uniti hanno segnalato che temono un aumento del numero di persone che cercano di attraversare percorsi migratori più pericolosi, dove sfortunatamente alcuni subiscono conseguenze fatali.

Queste preoccupazioni derivano dalle misure approvate dal presidente statunitense Joe Biden, che impediscono ai migranti irregolari di ottenere asilo negli Stati Uniti dopo aver attraversato illegalmente il confine, e dal collasso dell'applicazione mobile CBP One, il che ha portato i migranti a cercare di sfuggire e raggiungere il paese attraverso percorsi più pericolosi e difficili.

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