APP GRATIS

Protectora avverte sulla scomparsa dei gatti nel quartiere dell'Avana: "Non ne è rimasto nessuno"

Negli ultimi mesi ci sono state segnalazioni in crescita di caccia e commercializzazione illegale di carne di gatto in diversi territori dell'isola.

Gatos (referencial) © CiberCuba
Gatti (riferimento)Foto © CiberCuba

La protettrice degli animali identificata sui social media come Miriela Ramos López ha avvertito che in alcune zone dell'Avana i gatti sono scomparsi.

Voglio lanciare un'allerta, due giorni fa a Playa, nella zona del negozio La Puntilla non è rimasto nessun gatto, né randagio né di famiglia" – ha sottolineato nel gruppo Facebook "Sociedad Protectora de Animales en Cuba".

Afferma di avere il nome e l'indirizzo di diverse persone della via 0, tra la 1a e la 3a via, che affermano che i loro animali domestici sono scomparsi.

Pubblicazione suFacebook

Due giorni fa i suoi gatti non sono stati visti, sono diversi, questo deve essere reso pubblico per gli amanti degli animali e non sappiamo quale fine abbiano fatto", ha sottolineato Ramos López, in un appello disperato alla comunità animalista cubana, alla quale ha invitato a recarsi sul posto per verificare che "non ne sia rimasto nessuno".

Nel contesto dell'attuale crisi cubana, in cui l'inflazione e la carenza di cibo rendono difficile l'alimentazione della popolazione, sono emerse denunce di persone che stanno consumando cani, gatti e persino pidocchi.

A marzo è emerso che la grave carenza di cibo a Cuba sta portando a un aumento della caccia e commercializzazione illegale della carne di gatto in territori come Guantánamo.

La denuncia di questa pratica disgustosa e pericolosa è stata documentata in un articolo del Programma di Monitoraggio Alimentare che riflette come la carenza d'alimenti nella regione orientale del paese spinga i suoi abitanti a consumare carne di gatto, mettendo a rischio la salute pubblica e violando le leggi sul benessere degli animali.

Anche di recente è stata notizia il caso di diversi cubani a Mayabeque che si dedicavano alla vendita di carne di cane, sacrificando diversi animali domestici e randagi che erano curati dai protettori del territorio, generando grande indignazione.

Cosa ne pensi?

COMMENTARE

Hai qualcosa da segnalare? Scrivi a CiberCuba:

editores@cibercuba.com +1 786 3965 689