I medici neolaureati si trovano ad affrontare molestie e minacce da parte del regime a causa del loro rifiuto di lavorare in condizioni di vita precarie nelle zone rurali di Santiago de Cuba.
Il profilo Facebook di Edmundo Dantés Junior ha messo in luce il tormento dei giovani professionisti dei comuni di Palma Soriano e Santiago di Cuba, i quali preferiscono mantenere l'anonimato per timore delle ritorsioni da parte del governo.
Secondo l'influencer, i medici si rifiutano di lavorare per 20 giorni nelle zone rurali, sostenendo che le condizioni di abitabilità sono disumane.
Nelle foto condivise si può notare il grado di deterioramento del poco mobilio, in particolare del materasso, che si trova in uno stato deplorevole.
La direttrice della salute del comune di Palma Soriano ha scritto direttamente a ciascuno dei giovani medici, minacciandoli di annullare il titolo che li riconosce come laureati in medicina se dovessero continuare a rifiutare, ha puntualizzato la pubblicazione di denuncia.
La comunicazione è accompagnata da uno screenshot di una conversazione tramite chat in cui si evidenzia che almeno quattro giovani sono stati minacciati dalla funzionaria.
“Vogliono a tutti i costi che ‘firmino un documento’ rinunciando a essere medici”, ha sottolineato il profilo Facebook del creatore di contenuti. “Loro si sentono privi di alcun supporto e non dicono nulla per paura di ritorsioni”, ha pubblicato.
I medici cubani, che ogni giorno soffrono per la mancanza di farmaci e materiali, che provoca la morte dei loro pazienti, sono vittime delle pressioni e dei ricatti del regime.
Le poche voci che denunciano le cattive condizioni nei centri assistenziali vengono frequentemente zittite dal governo, che a ogni costo impedisce che il mondo conosca la realtà degli ospedali cubani.
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