Quello che appare prosaico e "chancletero" emerge nel cubano nel più minimo momento di rabbia, anche se si tratta del pensatore più intellettuale. Far infuriare un isolano, a volte, è più facile di quanto si possa pensare e, per questo, la maggiore delle Antille ha ancora oggi un'ampia lista di improperi per sfogare le emozioni.
Tra di esse spicca la suprema parola volgare cubana, sì, proprio quella a cui stai pensando, quella che ti è venuta in mente per prima: Pinga.
Risulta che "pinga" sia, a quanto pare, una delle parole più versatili del mondo, poiché in diverse regioni del globo si ripete, sebbene con connotazioni differenti. Di questo ha parlato la nota pubblicazione Playground, che ha realizzato un video sulla mutabilità di questo vocabolario. Il video è stato rimosso dalla rete sociale di Facebook, poiché a quanto pare "ha infastidito" alcuni utenti.
Pinga è una danza molto popolare in India, una coreografia tradizionale che si esegue ripetendo continuamente la famosa parolina. In Svizzera, si allontana ulteriormente dal significato malizioso; lì il termine viene utilizzato per designare una serie di cartoni animati sui pinguini. Perché, Pinga deriva da pinguino, immaginiamo...
In Cina, come già sapevano molti cubani, la parola designa quel bastone per trasportare acqua che vediamo tanto nei film di arti marziali. Una lunga pertica con un secchio a ciascun estremità, che si porta sulle spalle per trasportare il prezioso liquido.
Per i carioca, questa espressione si riferisce unicamente alla cachaza, una bevanda alcolica prodotta in Brasile attraverso la distillazione del succo di canna da zucchero fermentato. Questo drink è anche conosciuto con i nomi di branquinha, caxaca, caxa o chacha.
Ora, qualcosa di osceno avrà il termine pinga, visto che non sono pochi i paesi dell'America Latina che lo usano per offendere o per riferirsi ai genitali. È il caso di Panama, Perù, Venezuela, Cile e Porto Rico, per citare alcuni, dove si utilizzano insulti come “Sei un faccione di pinga”, “Che pinga con te, eh” o “Vai a quel paese”.
Mentre in questi paesi si usa questo termine in modo volgare per riferirsi all'organo maschile, in Messico a volte si chiama pinga o pingo a un bambino molto vivace. Allo stesso modo, a Mexicali, pinga si riferisce a farmaci psicotropi (prendere pingas), e quando qualcuno è molto sotto effetto di droghe si dice che “è ben pingo” o “pinguiado”.
Per concludere, in Galizia "pinga" viene utilizzato anche come verbo, per indicare che qualcosa goccia o è bagnato. Ad esempio, si può dire “sto pingando per la pioggia” o “quella rubinetto pinga”, oppure “mi pinga il naso per il freddo”.
Questi sono alcuni degli esempi che abbiamo esaminato finora. Conosci altri usi della parola pinga? Non esitare a condividerli nei commenti.
Domande frequenti sull'uso della parola "pinga" in diverse culture.
Qual è il significato di "pinga" a Cuba?
A Cuba, "pinga" è una parola molto versatile che si utilizza per riferirsi all'organo virile maschile e viene impiegata anche in diverse espressioni per manifestare sorpresa, ammirazione o rabbia, tra altri stati emozionali.
Come si usa la parola "pinga" in altri paesi?
La parola "pinga" ha diversi significati in vari paesi: in Cina si riferisce a un bastone per trasportare l'acqua, in India è una danza popolare, in Svizzera viene utilizzata per una serie di cartoni animati sui pinguini, e in Brasile designa la bevanda alcolica cachaza.
Perché è stato rimosso un video sulla parola "pinga" da Facebook?
Il video sulla parola "pinga" è stato rimosso da Facebook perché risultava fastidioso per alcuni utenti, probabilmente a causa delle connotazioni volgari che ha in alcune culture e regioni di lingua spagnola.
Come hanno reagito i cubani all'uso di "pinga" in Galizia?
I cubani sono rimasti sorpresi nel scoprire che in Galizia la parola "pinga" si riferisce a una goccia o a qualcosa che sgocciola. A Cuba, il termine ha connotazioni molto più volgari, il che ha generato uno scambio culturale divertente sui social media.
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