Coctelería cubana: più di Mojitos, Daiquirí e Cuba Libre

La coctelería mondiale deve molto a Cuba, e non solo per questi tre cocktail.

 © Coctelería cubana: más que Mojitos, Daiquirí y Cuba Libre
Foto © Coctelería cubana: più che Mojitos, Daiquirí e Cuba Libre

Questo articolo è di 8 anni fa.

Con il nuovo corso delle relazioni Cuba-USA, la cocktaileria cubana deve stare vivendo un momento di gloria.

Dovrebbe... ma la percezione che si ha, almeno negli Stati Uniti, sul Rum cubano e sulle molte "variante" in cui questo viene utilizzato è quasi nulla.

I più anziani ricordano con nostalgia di aver ascoltato storie sui "cocktail cubani", su Hemingway o sui casinò cubani e sulle notti cubane degli anni '50; perché chiaro, quando il proibizionismo dell'alcol ha occupato la vita notturna americana, le feste si sono spostate a L'Avana e da lì, sono state esportate negli Stati Uniti, le "ricette" di cocktail molto rinnovate, delle quali sono sopravvissute a malapena tre: il Mojito, il Cuba Libre e il Daiquiri. Di questi 3, due, si deve ringraziare il Nobel per la letteratura, per il fatto che ancora oggi siano vivi nel palato dei bevitori americani.

"Grazie" a questo errore, e grazie a "Hollywood", esiste la credenza errata che la mixologia, come tale, sia arrivata a Cuba dagli Stati Uniti, ma non è stato così; piuttosto, è stato il contrario.

Molti associano i periodi di proibizione negli USA con la partenza di numerosi bartender americani verso Cuba. E sì, è successo, e Cuba è stata più di un "luogo di lavoro" per centinaia di loro, ma non facciamo errori: in Cuba esisteva già una tradizione di cocktail.

Oggi, dato che si parla tanto della cultura culinaria giapponese - o di quella peruviana, che ha una grande percentuale di influenza giapponese - bisogna dire che i cantinieri cubani degli anni 1920 e 1930 erano della loro epoca, quello che i camerieri giapponesi sono per la nostra. Infatti, nel 1924 esisteva già a L'Avana un'Associazione di Cantinieri cubani.

I cocktailisti cubani sono tecnicamente esperti e hanno preso il meglio del cocktail americano, raffinando anche molti dei drinks che oggi sono conosciuti a livello internazionale.

In un anno così lontano come il 1930, a Cuba, venne pubblicato un Manuale Ufficiale di Cantinieri.

Basato su uno pubblicato negli Stati Uniti nel 1914, (Manuale di Straub), questo manuale cubano non solo raccoglie nelle sue pagine quei cocktail propriamente cubani, ma reinventa anche molti altri, offre varianti e suggerimenti a quei nordamericani, e aggiunge addirittura altri 60 originali cubani. In questo manuale, sappiamolo, appare per la prima volta il Daiquiri Frappé, e altre bevande locali popolari come quella de La Chaparra (rum, zucchero, vermut dolce e la scorza di limone) e il Colonial (vermut dolce, Picon, Curacao, amaro e menta).

Delle 60 bevande aggiunte all'opera di Straub dagli autori del manuale, quasi il 50 percento dei cocktail utilizza un altro tipo di spirito, principalmente gin, cognac e persino whisky di segale.

Che ci siano state appropriazioni, mescolanze e rimescolanze? Sì, certo, ma bisogna essere chiari: se sei di quelli che amano le bevande (cocktail) a base di Vermouth Bianco, devi sapere che sono stati i cantinieri cubani i primi a utilizzare questa bevanda come base nella miscelazione. Ad esempio, il famoso "Presidente", anche se molti si ostinano a farlo con Vermouth Rosso, è originariamente fatto a base di Vermouth Bianco. Il Jai Alai era il preferito dai presidenti di Cuba, quando andavano a godersi tornei di questo sport, così frequenti nell'era della neo repubblica. E se senti parlare dell'Adalor, sappi che è il predecessore del famoso Bellini.

Lo Stile Cubano di Bartending

La contribuzione dei barman cubani alla mixologia mondiale va oltre le ricette "tecniche" aggiunte ai tradizionali menu di cocktail.

"Tirar los tragos", l'uso dei frullatori, tecniche che anche in America erano già in disuso, a Cuba hanno acquisito una connotazione speciale, non solo per essere applicate a bevande "semplici", ma anche a cocktail con più di una base, e "eleganti" come il Mary Pickford, visti nelle mani dei bartender cubani, mentre "volavano" i loro ingredienti da un bicchiere all'altro.

Il bartending, a Cuba, ha acquisito non solo "corpo" nella tecnica della preparazione del drink, secondo una norma, ma ha anche acquisito spettacolo.

Non commettendo errori. Cuba è nel cocktail molto più di quanto tutti pensino.

fonte originale: Punch Drink.com

immagine: Flickr

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