El periodista oficialista Francisco Rodríguez Cruz, más conocido como Paquito de Cuba y actual vicepresidente de la Unión de Periodistas de Cuba (UPEC), aseguró en una reciente comparecencia en la televisión cubana que La stampa sull'isola non risponde a interessi politici né economici di alcuna fazione, sino que su compromiso es únicamente con "la gente, con su pueblo".
Durante la sua partecipazione al programma En Tiempo Real, Rodríguez ha affrontato le sfide della stampa ufficialista nel contesto attuale cubano, contrassegnato –secondo lui– dalla manipolazione informativa delle multinazionali della comunicazione occidentale che cercano di distorcere la realtà dell'isola.
Secondo quanto affermato, il lavoro del giornalismo a Cuba non è solo informare, ma anche "contrastare campagne mediatiche ostili" che mirano a generare scetticismo e discontento nella popolazione.
"Stiamo vivendo momenti in cui si costruiscono realtà fittizie, invenzioni che arrivano fino a Cuba e che cercano di influenzare la soggettività della nostra gente affinché non accompagnino i processi del paese, per creare disillusione, irritazione e scetticismo", ha affermato il giornalista.
Secondo Rodríguez, questa manipolazione avviene attraverso i social media e gli algoritmi che "ti fanno credere di vedere ciò che vuoi vedere, quando in realtà ti mostrano ciò che loro vogliono che tu veda".
Il funzionario della UPEC, che ha anche affermato di essere amico di Lis Cuesta, la NON Prima Donna di Cuba, ha difeso il modello di stampa statale e ha sottolineato la recente Legge sulla Comunicazione Sociale, affermando che questa nuova legislazione mira a rafforzare i mezzi pubblici e a dotarli di maggiore capacità di gestione economica.
"Da oltre 30 anni si discute di una legge sulla comunicazione a Cuba, e finalmente abbiamo ottenuto una legislazione che comprende non solo la comunicazione mediatica, ma anche quella organizzativa e comunitaria," ha spiegato.
Inoltre, ha riconosciuto che ci sono molte richieste da parte dei cittadini nei confronti della stampa ufficiale, il che, secondo lui, è positivo perché costringe i mezzi di comunicazione a essere più rapidi, argomentati e vicini alle preoccupazioni della popolazione.
"Ogni giorno di più, le persone ci chiedono un'informazione che sia più rapida, più incisiva, più argomentata, che riflette le difficoltà che affrontiamo e come le stiamo risolvendo," ha commentato.
Sulla trasformazione dei mezzi di comunicazione a Cuba, ha sottolineato che esistono già 14 media che hanno implementato modelli di gestione più autonomi, con nuove modalità di finanziamento come la pubblicità e il patrocinio.
"L'obiettivo è che i nostri mezzi possano migliorare la qualità dell'informazione che forniscono, ma anche che abbiano condizioni migliori per i loro giornalisti e lavoratori", ha aggiunto.
Rodríguez ha anche difeso il ruolo dei mezzi ufficiali nella lotta contro la disinformazione, assicurando che il giornalismo a Cuba deve essere in grado di rispondere con agilità alle narrazioni esterne.
"Quando le cose non vanno bene, è giusto dirlo, ma partendo dalla nostra realtà, affrontando la manipolazione e facendo le denunce opportune," ha affermato.
Le dichiarazioni del vicepresidente della UPEC contrastano con le critiche di ampi settori della popolazione e dei giornalisti indipendenti, che denunciano la mancanza di autonomia dei mezzi di comunicazione statali e la censura imposta dal Partito Comunista di Cuba, che controlla l'intera stampa ufficiale.
Inoltre, hanno come precedente una recente Mesa Redonda in cui i partecipanti hanno affermato che in Cuba c'è più libertà di espressione che negli Stati Uniti.
Domande frequenti sull'indipendenza della stampa cubana
La stampa cubana è davvero indipendente?
Nonostante le dichiarazioni del vicepresidente della UPEC, Francisco Rodríguez Cruz, che afferma che la stampa cubana è indipendente, ampi settori della popolazione e giornalisti indipendenti criticano questa affermazione, sostenendo che il Partito Comunista di Cuba controlla la totalità dei mezzi di comunicazione ufficiali, imponendo censura e mancanza di autonomia nei contenuti pubblicati.
Qual è il ruolo della Legge sulla Comunicazione Sociale a Cuba?
La Legge sulla Comunicazione Sociale a Cuba mira, secondo il governo, a rafforzare i media pubblici e dotarli di maggiore capacità di gestione economica. Tuttavia, questa legge ha sollevato anche preoccupazioni riguardo a un aumento della censura e del controllo statale sulle informazioni, istituzionando ispettori della comunicazione sociale incaricati di supervisionare e controllare i processi comunicativi.
Come risponde la stampa cubana alle critiche sulla sua mancanza di autonomia?
La stampa ufficiale cubana, rappresentata da figure come Francisco Rodríguez Cruz, difende il suo modello e il suo ruolo nella lotta contro la disinformazione, sostenendo che il suo compito non è solo informare, ma anche contrastare le campagne mediatiche ostili che considerano mirate a distorcere la realtà dell'isola.
Quali sfide affronta la stampa ufficiale nel contesto attuale cubano?
Según Francisco Rodríguez Cruz, la stampa ufficiale deve affrontare la sfida di rispondere con rapidità e fermezza alle richieste dei cittadini, così come di contrastare le presunte campagne mediatiche che mirano a generare scetticismo e malcontento nella popolazione cubana.
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