Il governo cubano presenta il suo piano "miracoloso" per porre fine ai blackout a lungo termine

Secondo il Ministro dell'Energia e delle Miniere, il piano si compone di sei gruppi di lavoro, il cui compito è la ricerca di soluzioni finanziarie, bancarie ed economiche.


Con un'altra intervento ricco di promesse e privo di azioni concrete, si è svolta quella del Ministro dell'Energia e delle Miniere, Vicente de la O Levy, che ha presentato il 17 dicembre un presunto piano governativo per il recupero del danneggiato sistema elettrico nazionale, con l'obiettivo di offrire una soluzione definitiva e a lungo termine alla crisi energetica che colpisce il paese.

“È un piano per cercare alternative e soluzioni sostenibili, perciò è strettamente legato alla transizione energetica. Riguarda la nostra capacità di generare elettricità, i nostri mezzi, le nostre risorse e le nostre capacità”, ha dichiarato il dirigente ai partecipanti della Commissione Industria, Costruzioni ed Energia, prima del Quarto Periodo Ordinario di Sessioni dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare (ANPP).

Secondo Cubadebate, citando le parole del ministro, l'obiettivo principale è “recuperare il Sistema Elettrico Nazionale (SEN) nel minor tempo possibile, realizzando una crescita accelerata e sostenibile, per soddisfare la domanda dell'economia e della popolazione, con un approccio di transizione e sovranità energetica, uso efficiente e razionale dell'energia”.

La proposta, dunque, si concentra sul recupero di 850 MW di disponibilità nella generazione distribuita, a cui si aggiunge la generazione nelle termoelettriche che utilizzano combustibile nazionale, per raggiungere così una disponibilità media di 1.400 MW, che secondo i dati attualmente forniti dalla Unión Eléctrica (UNE) nel suo rapporto giornaliero, risulterebbe al di sotto.

Secondo il ministro, il piano menzionato è composto da sei gruppi di lavoro, la cui funzione è di cercare soluzioni finanziarie, bancarie ed economiche, fornire carburante, gestire le relazioni esterne nel settore, sviluppare fonti rinnovabili di energia, migliorare l'efficienza e prestare attenzione ai lavoratori. Un fatto che appare più come una promessa irraggiungibile che come una possibilità.

Contraddizioni e Promesse

De La O Levy ha sottolineato che a Cuba esistono “fondamentalmente combustibili nelle centrali termoelettriche, il petrolio che viene estratto dai nostri pozzi, il gas e le energie rinnovabili, che non includono solo il solare fotovoltaico, ma anche l’utilizzo della biomassa della canna da zucchero e l'energia eolica, oltre all'efficienza energetica”. Questa affermazione contrasta con le giustificazioni attualmente fornite, in cui la mancanza di combustibili è una delle cause dei frequenti e quotidiani blackout che le famiglie cubane stanno vivendo.

Inoltre, il piano mira a riabilitare le reti elettriche, promuovere la transizione energetica, garantire un fornimento stabile di carburante che soddisfi la domanda di otto milioni di tonnellate e mettere in atto azioni per un uso razionale dell'energia tra i consumatori. Allo stesso tempo, si cerca di trasmettere fiducia alla popolazione riguardo al progressivo miglioramento del SEN e all'importanza del risparmio energetico.

Nel corso del processo, il ministro ha sottolineato che verrà aumentata l'attenzione verso i lavoratori del settore elettrico e sarà attuato il programma per il recupero dei gruppi elettrogeni di emergenza. Riguardo a questo obiettivo, ha evidenziato la necessità di rafforzare la generazione di emergenza negli ospedali e nei sistemi di pompaggio dell'acqua, specialmente a seguito delle esperienze vissute con gli ultimi uragani e i terremoti nell'est di Cuba.

Tra le azioni di manutenzione, è stato riferito che l'unità 2 della centrale termoelettrica Felton, colpita da un incendio, è attualmente in fase di riparazione. È stato completato il disassemblaggio della caldaia e si sta procedendo con l'importazione di metalli e la costruzione delle strutture e delle travi necessarie.

Allo stesso modo, sono state avviate delle trattative per garantire le forniture necessarie per la manutenzione delle unità 3 e 4 della centrale Carlos Manuel de Céspedes.

Sistemi Fotovoltaici e Misure Controverse

Per quanto riguarda l'energia rinnovabile, il ministro ha annunciato che il paese dispone di 280 MW installati in parchi solari fotovoltaici, una parte significativa finanziata da investimenti esteri. Sono state implementate alternative di pagamento per gli investitori stranieri utilizzando utili generati dalle aziende esportatrici dell'organizzazione.

Ha assicurato che, in vista del futuro, verrà attuato un progetto per installare 120 MW aggiuntivi in parchi solari fotovoltaici, grazie a un dono della Cina. I primi 35 MW inizieranno ad arrivare all'inizio del 2025, seguiti dai restanti 85 MW.

Il funzionario governativo cubano ha sottolineato che il parco eolico Herradura 1, che era stato interrotto per mancanza di finanziamento, è attualmente in fase di recupero. Secondo le sue dichiarazioni, i pagamenti sono stati effettuati e c'è un cronoprogramma per la sua realizzazione, con una data di completamento prevista per il 2025.

Inoltre, ha precisato che è stata gestita l'acquisizione di 30.000 sistemi fotovoltaici domestici e sono già state distribuite 10.500 batterie per sistemi solari fotovoltaici in diverse province.

Il ministro ha anche menzionato il criticato Decreto 110 del 2024, che secondo lui regola il controllo e l'uso efficiente dei vettori energetici e delle fonti rinnovabili di energia. Tuttavia, la misura è percepita dalla popolazione come un ulteriore colpo alla già precaria qualità della vita.

La crisi elettrica a Cuba si è approfondita negli ultimi anni a causa della mancanza di investimenti, della scarsità di carburante e dell'infrastruttura obsoleta del sistema energetico. I blackout, che in alcuni casi durano fino a 12 ore al giorno, hanno generato malcontento sociale e difficoltà in settori chiave come l'economia e la salute.

Domande frequenti sulla crisi energetica a Cuba

Qual è l'obiettivo del nuovo piano energetico del governo cubano?

L'obiettivo principale del piano del governo cubano è recuperare il Sistema Elettrico Nazionale (SEN) nel minor tempo possibile, garantendo un crescimento accelerato e sostenibile, per soddisfare la domanda dell'economia e della popolazione, con un approccio di transizione e sovranità energetica.

Quali sono le principali misure del piano per affrontare i blackout a Cuba?

Il piano prevede il recupero di 850 MW di disponibilità nella generazione distribuita, la generazione nelle centrali termoelettriche che utilizzano combustibile nazionale e l'implementazione di energie rinnovabili come il solare e l'eolico. Inoltre, si mira a riabilitare le reti elettriche e garantire un approvvigionamento stabile di combustibile.

In che modo la mancanza di combustibile influisce sulla crisi energetica a Cuba?

La mancanza di combustibile ha messo fuori servizio numerose centrali di generazione distribuita, influenzando significativamente la capacità di risposta del Sistema Elettroenergetico Nazionale (SEN). Questa insufficienza contribuisce al deficit di generazione e ai blackout massivi che il paese sta affrontando.

Perché le promesse del governo cubano riguardo alla fine delle interruzioni di corrente non sono state mantenute?

Le promesse del governo cubano non sono state realizzate a causa della mancanza di investimenti, della scarsità di carburante e dell'infrastruttura obsoleta del sistema elettrico. Sebbene siano stati annunciati piani e interventi di manutenzione, i risultati sono stati insufficienti per affrontare la crisi energetica.

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