Il regime denuncia la “Legge Bacardí”: teme che possa favorire le richieste di proprietà confiscate a Cuba

La legge impedisce agli Stati Uniti di riconoscere marchi espropriati da Cuba senza il consenso originale, influenzando il caso del rum "Havana Club" e suscitando il rifiuto del regime cubano.

Rones de la casa Bacardí (imagen de referencia) © bacardi.com
Rones della casa Bacardí (immagine di riferimento)Foto © bacardi.com

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato domenica scorsa la legge No Stolen Trademarks Honored in America Act of 2023, conosciuta come la "Legge Bacardí", volta a proteggere i diritti dei marchi confiscati dal governo cubano dal 1959.

La normativa vieta ai tribunali e alle agenzie statunitensi di riconoscere marchi commerciali espropriati senza il consenso dei loro legittimi proprietari, segnando un precedente per gli imprenditori le cui proprietà sono state nazionalizzate dopo la cosiddetta "rivoluzione cubana", come sottolineato dal sito Café Fuerte.

La Casa Bianca ha confermato che la legge è stata approvata con un ampio supporto bipartisan in entrambe le camere del Congresso. Secondo il comunicato ufficiale, questa legislazione impedisce la validazione dei diritti di marchio legati a beni o aziende espropriati, salvo che il proprietario originale o i suoi eredi forniscano consenso esplicito.

A sua volta, il presidente Biden ha ringraziato i legislatori che hanno sostenuto questa misura, tra cui Darrell Issa (R) e Debbie Wasserman-Schultz (D), che hanno presentato il progetto nel 2023.

Impatto nel caso "Havana Club"

La legge ha implicazioni dirette nel lungo contenzioso riguardante il marchio "Havana Club", un rum la cui produzione e commercializzazione sono state oggetto di controversie legali tra la corporazione Bacardí, il regime cubano e il suo partner commerciale francese Pernod Ricard.

Nel 1995, Bacardí iniziò a vendere rum con questo marchio negli Stati Uniti dopo averlo acquisito dalla famiglia Arechabala, fondatrice originale dell'attività. Tuttavia, il governo cubano, attraverso la sua azienda statale Cubaexport, rivendica anch'esso diritti sul marchio, sostenuto da Pernod Ricard.

Cubaexport registrò per la prima volta il marchio negli Stati Uniti nel 1976, ma incontrò difficoltà nel rinnovare la sua registrazione a causa dell'embargo statunitense e delle restrizioni imposte dall'Ufficio per il Controllo degli Attivi Esteri (OFAC).

Nel 2016, l'Ufficio Brevetti e Marchi (PTO) ha nuovamente concesso la licenza a Cubaexport, scatenando una causa legale da parte di Bacardí che è arrivata fino alla Corte d'Appello del Quarto Circuito nel 2023, la quale ha emesso una sentenza a favore dell'azienda con sede alle Bermuda.

Con questa nuova legislazione, la PTO e altri enti federali avranno meno margini per convalidare i diritti sui marchi legati a proprietà confiscate, il che rafforza la posizione di Bacardí in questo conflitto e potrebbe influenzare direttamente le esportazioni cubane di "Havana Club".

Reazione del regime cubano

Il regime cubano ha respinto con fermezza la firma di questa legge, definendola una misura aggressiva e violatrice del diritto internazionale.

Il cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, ha denunciato che la normativa ha come obiettivo principale quello di privare Cubaexport dei suoi diritti sul marchio.

Inoltre, Johana Tablada de la Torre, direttrice per gli Stati Uniti del Ministero degli Affari Esteri di Cuba, ha affermato che la legislazione mira a impedire il rinnovo del marchio "Havana Club" negli Stati Uniti, previsto per il 2026.

La marca "Havana Club" è una delle principali esportazioni di bevande alcoliche di Cuba, generando guadagni milionari. Secondo AFP, attualmente non può essere commercializzata negli Stati Uniti a causa dell'embargo, ma rimane un prodotto di punta nei mercati internazionali, esportato in oltre 120 paesi.

Contesto storico e politico

Il conflitto riguardante la proprietà intellettuale dei marchi confiscati dal regime cubano si inserisce nelle tensioni economiche e politiche tra Cuba e Stati Uniti, aggravate dall'embargo imposto nel 1962.

Nonostante le aspettative di un sollievo sotto l'amministrazione Biden, molte delle restrizioni inasprite durante il mandato di Donald Trump rimangono in vigore.

Fondata a Santiago di Cuba nel 1862, Bacardí rappresenta non solo un marchio storico, ma anche un simbolo dell'impatto delle espropriazioni del regime cubano su aziende familiari e patrimoni stranieri.

La firma di questa legge simboleggia una vittoria per aziende come Bacardí e rappresenta un colpo per le aspirazioni del regime cubano di mantenere i propri diritti su marchi chiave.

Domande frequenti sulla "Legge Bacardí" e le sue implicazioni

Che cos'è la "Legge Bacardí" e qual è il suo obiettivo principale?

La "Ley Bacardí", ufficialmente conosciuta come "No Stolen Trademarks Honored in America Act of 2023", è una legislazione firmata dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che mira a tutelare i diritti dei marchi confiscati dal governo cubano dal 1959. Il suo obiettivo principale è quello di vietare che i tribunali e le agenzie statunitensi riconoscano marchi commerciali espropriati senza il consenso dei loro proprietari originali. Questa legge crea un precedente per gli imprenditori le cui proprietà sono state nazionalizzate dopo la rivoluzione cubana.

Come influisce la "Legge Bacardí" sul caso del marchio "Havana Club"?

La "Legge Bacardí" ha implicazioni dirette nella controversia riguardante il marchio "Havana Club", conteso tra Bacardí e il regime cubano insieme al partner francese Pernod Ricard. Con questa nuova legislazione, le autorità statunitensi avranno meno margine per riconoscere diritti di marchi legati a proprietà confiscate, il che rafforza la posizione di Bacardí in questo conflitto e potrebbe influenzare le esportazioni cubane di "Havana Club".

Qual è stata la reazione del regime cubano di fronte alla "Legge Bacardí"?

Il regime cubano ha respinto con fermezza la firma della "Legge Bacardí", qualificandola come una misura aggressiva e violativa del diritto internazionale. Secondo il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, la normativa mira a privare Cubaexport dei suoi diritti sul marchio "Havana Club". Inoltre, si sostiene che la legge violi le regolamentazioni internazionali aprendo la strada al "furto" di marchi legalmente registrati negli Stati Uniti.

Cosa significa la "Legge Bacardí" per le relazioni tra Cuba e Stati Uniti?

La firma della "Legge Bacardí" simboleggia un nuovo ostacolo nelle già tese relazioni tra Cuba e Stati Uniti. La legge rinforza le politiche statunitensi di non riconoscere le espropriazioni effettuate dal regime cubano e fornisce un meccanismo legale per consentire agli imprenditori colpiti dalle nazionalizzazioni di cercare giustizia. Questo potrebbe inasprire le tensioni economiche e politiche tra i due paesi, specialmente in un contesto in cui l'embargo rimane in vigore e le aspettative di una sua revoca sono state limitate sotto l'amministrazione Biden.

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