L'attivista cubana Omara Ruiz Urquiola ha denunciato che il Ministero dell'Agricoltura (MINAGRI) di Cuba sta facendo pressioni su sua madre per indurla a commettere un'illecito nei suoi confronti.
In un comunicato condiviso sui suoi profili social, Ruiz Urquiola ha dettagliato come alcuni funzionari abbiano visitato la fattoria di famiglia a Viñales, Pinar del Río, mentre lei si trova all'estero, in un apparente tentativo di raccogliere prove che possano essere utilizzate contro di lei.
L'oppositore afferma che questo atto fa parte di una strategia del regime cubano per metterla a tacere e delegittimare la sua lotta.
"Non è passato neanche una settimana da quando sono in Spagna e già hanno osato cercare di confondere mia madre affinché commetta un'illecito contro di noi," scrisse Omara.
Specifica che sua madre si trova in perfette condizioni, ma sta subendo atti di intimidazione da parte delle autorità.
Omara Ruiz Urquiola, che ha acquisito la cittadinanza spagnola grazie alla legge che consente ai discendenti di scegliere questa nazionalità, ha chiarito che il processo si è svolto in modo completamente legale, rispettando tanto le leggi cubane quanto quelle spagnole.
Inoltre, ha sottolineato di aver evitato di avvalersi della Legge di Regolazione Cubana negli Stati Uniti per non dare pretesti al regime per impedire il suo ritorno a Cuba, cosa che gli è già accaduta quattro volte.
Nella sua dichiarazione, Ruiz Urquiola ha sottolineato di avere pieno potere notarile sulla terra di famiglia conosciuta come "Finca Infierno", situata nel comune di Viñales, Pinar del Río. "Accettate la realtà", ha sentenziato, chiarendo che continuerà a combattere per i suoi diritti e quelli della sua famiglia.
Nonostante i costanti ostacoli che ha affrontato, Omara Ruiz Urquiola insiste nel suo diritto di tornare nella sua terra natale. "Ancora e ancora cercherò di tornare a casa", ha dichiarato con determinazione.
Il caso di Omara Ruiz Urquiola mette nuovamente in evidenza le difficoltà e le pressioni che affrontano gli oppositori del regime cubano e i loro familiari.
La situazione ha suscitato indignazione tra i suoi sostenitori e gli attivisti che appoggiano la sua causa, evidenziando il livello di molestie a cui sono sottoposti coloro che alzano la voce contro il sistema.
L'attivista è stata oggetto di molteplici ritorsioni da parte del regime cubano, comprese le ripetute impossibilità di viaggiare a Cuba.
Nel dicembre 2022, Omara ha denunciato che le è stato impedito di imbarcarsi su un volo per La Havana, nel suo quarto tentativo fallito di tornare nel paese.
Nel novembre del 2024, gli Stati Uniti gli negarono il visto per partecipare a una borsa di studio presso la University of Florida.
L'accademica dissidente ha chiarito ancora una volta che non si è esiliata. "A me non lasciano tornare a Cuba".
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