I regimi di Cuba e Venezuela puntano a "rafforzare la cooperazione turistica"

Cuba e Venezuela cercano a rafforzare la cooperazione turistica nella FIHAV 2024, in un contesto di profonda crisi delle economie e dell'istituzionalità di entrambi i regimi.

Leticia Gómez Hernández (i) y Juan Carlos García Granda (d) © Facebook / Ministerio de Turismo de Cuba
Leticia Gómez Hernández (i) e Juan Carlos García Granda (d)Foto © Facebook / Ministero del Turismo di Cuba

Nel contesto della XL Fiera Internazionale dell'Avana (FIHAV) 2024, i ministri del Turismo di Cuba e Venezuela, Juan Carlos García Granda e Leticia Gómez Hernández, hanno avuto un incontro con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione tra i due paesi nel settore turistico.

Durante l'incontro, i ministri hanno analizzato nuove strategie di investimento ed esplorato opportunità di sviluppo congiunto, sottolineando l'importanza di potenziare il flusso turistico e la capacità infrastrutturale nei rispettivi paesi.

Cattura di schermo Facebook / Ministero del Turismo di Cuba

FIHAV, uno dei eventi commerciali con cui il regime intende promuovere accordi commerciali con partner internazionali, ha rappresentato una piattaforma per la cooperazione in molteplici settori, e il turismo ha guadagnato un ruolo centrale nelle agende di entrambe le delegazioni.

Secondo le dichiarazioni di García Granda, l'alleanza tra i due paesi mira a diversificare l'offerta turistica nei Caraibi e a raccogliere maggiori entrate, sfruttando il crescente interesse dei mercati internazionali, come la Russia, per la regione.

La collaborazione turistica tra Cuba e Venezuela non è nuova, ma ha ricevuto un nuovo slancio sotto la gestione di Leticia Gómez Hernández, nominata ministra del Turismo del Venezuela nell'agosto del 2024.

Gómez Hernández, di origine cubana, è stato un collegamento fondamentale tra i due paesi, avendo in precedenza lavorato nel settore turistico dell'isola e collaborato con Venetur, l'agenzia turistica principale del Venezuela.

Il suo nomina è stata vista come un segnale della crescente integrazione tra i due regimi dittatoriali, specialmente in settori strategici che garantiscono una fonte stabile di entrate in valuta e servono da copertura per altre "operazioni sotto copertura" sotto il pretesto di evitare sanzioni e altre misure imposte dagli Stati Uniti contro i governi che promuovono la destabilizzazione e il traffico di droga e persone nella regione.

Nel contesto attuale, i regimi di Cuba e Venezuela affrontano sfide economiche profonde. L'industria turistica, tradizionalmente un pilastro economico per Cuba e sempre più significativa per il Venezuela, è diventata uno strumento per fronteggiare la mancanza di entrate in entrambi i paesi.

Nel primo semestre del 2024, Cuba ha registrato l'arrivo di 1.680.485 visitatori, con un aumento del 101,1% rispetto all'anno precedente, ma ancora distante dai numeri prepandemici. Il Venezuela, da parte sua, ha superato i 1,5 milioni di arrivi internazionali fino a ottobre, principalmente grazie all'interesse dei turisti russi e cubani.

La collaborazione tra i due paesi nel settore turistico ha anche implicazioni politiche. Oltre a rafforzare i legami economici, l'aumento della frequenza dei voli e dei pacchetti turistici tra Cuba e Venezuela riflette una strategia di entrambi i governi per ridurre la dipendenza da un turismo internazionale sempre più esigente e diffidente rispetto alla mancanza di diritti e libertà dei due popoli.

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