La disperazione cresce a Cuba di fronte al caos scatenato da oltre 48 ore di collasso del sistema elettroenergetico nazionale (SEN), una situazione che ha portato gli habaneri a protagonizzare cacerolazos questo sabato sera in vari municipi della capitale.
“Forte cacerolazo in parte di Nuevo Vedado dopo quasi 36 ore senza elettricità,” ha riportato su X la giornalista Yoani Sánchez, direttrice del media indipendente 14ymedio.
Sui social network iniziano a comparire rapporti simili. La caduta del SEN ha portato anche a un blackout di Internet, che limita e rende difficile la pubblicazione di denunce e testimonianze del malcontento dei cubani.
“Stanno suonando le pentole nel mio quartiere”, ha riportato su Facebook il critico d'arte cubano Jorge Gómez de Mello. Da parte sua, l'utente identificata in quella rete sociale come Tania García, residente nella capitale, ha indicato che a L'Avana Vecchia si sono sentiti “colpi di pentole e grida”.
Anche nel Reparto Bahía, del municipio Habana del Este, i vicini hanno fatto suonare le pentole, le cornette e altri utensili per esigere la restituzione del servizio elettrico, secondo quanto riportato su Facebook dall'utente identificato come Mayara González Ballesté, la quale ha indicato che "grazie ai cacerolazos, la gente del Bahía ha già la luce".
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