Tre migranti di nazionalità cubana che viaggiavano su un camion che è stato colpito erroneamente da elementi dell'Esercito messicano in Chiapas, si trovano in buone condizioni di salute, secondo quanto riportato dall'Ambasciata dell'isola in Messico.
“ I nostri funzionari sono entrati in contatto con le autorità messicane e abbiamo confermato che non ci sono cubani deceduti”, ha detto in un post su X la rappresentanza diplomatica.
Inoltre, hanno sottolineato che, dopo aver verificato la loro identità, sebbene senza rivelarle, il Console cubano a Veracruz, Elisa Martínez, offre loro assistenza tramite questo canale.
I fatti risalgono al primo ottobre, quando soldati messicani hanno sparato contro un furgone che trasportava 33 migranti da Cuba, Perù, Egitto, Nepal, India e Pakistan, ha spiegato in un comunicato la Segreteria della Difesa Nazionale (Sedena).
L'incidente è avvenuto intorno alle 20:50 di martedì, nel tratto della strada Villa Comaltitlán-Huixtla, in Chiapas, a circa 50 miglia dal confine con il Guatemala.
L'Esercito Messicano stava conducendo riconoscimenti terrestri quando "hanno rilevato un veicolo tipo pick up che viaggiava ad alta velocità", hanno dichiarato nel comunicato.
Al notare la presenza dell'Esercito, il veicolo tentò di fuggire, mentre altre due camionette di rete "come quelle usate dai gruppi delinquenti in quella regione" li seguivano da dietro, ha aggiunto la nota.
Secondo i rapporti della polizia locale, i militari hanno inseguito il convoglio per alcune miglia e uno dei veicoli sarebbe uscito di strada tentando di eluderli.
I militari hanno sostenuto di aver aperto il fuoco dopo aver udito esplosioni provenienti da uno dei veicoli che stavano inseguendo, i quali si muovevano a grande velocità.
Quattro persone sono morte sul posto, altre 12 sono state trasferite in ospedale dove sono decedute altre due, e le 17 rimanenti sono state messe a disposizione delle autorità migratorie.
La Sedena ha informato che due militari sono stati separati dalle loro funzioni e che la Fiscalía General de la República e la Fiscalía General de Justicia Militar sono incaricate di indagare sui fatti per determinare le responsabilità corrispondenti.
Dopo l'attacco, diverse organizzazioni internazionali, come l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e l'Ufficio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (ONU-DH), hanno esortato le autorità messicane a creare percorsi legali per i migranti e a evitare che tragedie come questa si ripetano.
Che ne pensi?
COMMENTAREArchiviato in: