I cubani richiedono sui social un cambio di sistema: "L'11J continua."

I cubani hanno richiesto sui social media la libertà per i detenuti durante le proteste dell'11 luglio e hanno espresso il loro desiderio di un cambiamento nel sistema politico del paese.

Cubanos expresan su apoyo a los manifestantes del 11J © Collage Facebook / CubaDecide
I cubani esprimono il loro sostegno ai manifestanti dell'11 luglio.Foto © Collage Facebook / CubaDecide

I cubani hanno ricordato giovedì sui social le storiche proteste dell'11 luglio e hanno espresso la loro intenzione di continuare a combattere fino a ottenere la libertà dal regime dittatoriale che ha mantenuto la popolazione nella miseria per decenni.

L'organizzazione CubaDecide ha condiviso su Facebook alcune immagini che chiariscono bene l'intenzione della popolazione civile cubana di continuare a rivendicare i propri diritti.

Cattura di Facebook / CubaDecide

"L'11J è un giorno storico per noi, una dimostrazione che tutti uniti siamo più forti del regime. Il cambiamento del sistema è l'orizzonte verso cui stiamo camminando. La lotta continua e non finirà finché non saremo liberi", si legge nella pubblicazione, accompagnata da diverse immagini.

La galleria ha mostrato diverse persone che sostenevano cartelli con messaggi forti come “11J continua”, “cambio di sistema”, “cambio di governo”, “amo il mio paese, ma mi vergogno del mio governo”, e gli hashtag #11JSigue e #CambioDeSistema.

Diversi artisti cubani all'estero si sono uniti all'iniziativa di ricordare le storiche proteste dell'11 luglio 2021, pubblicando messaggi di supporto e chiedendo giustizia per i prigionieri politici che sono ancora detenuti nelle carceri del regime.

Los Pichy Boys, Randy Malcom, Leoni Torres, Baby Lores, Andy Vázquez e Yotuel, tra gli altri, hanno ricordato le manifestazioni e avvertito che persistono le cause dell'esplosione sociale, come la mancanza di libertà politica, di espressione e di creatività artistica.

Delle storiche e affollate proteste avvenute l'11 e 12 luglio in diverse città di Cuba, contro il regime, rimangono ancora 600 manifestanti in carcere dei 1.500 arrestati per essere scesi in strada a difendere pacificamente il loro sogno di libertà.

Il regime di Díaz-Canel è pronto a reprimere nuove proteste questo estate, proprio come fece l'11 luglio, chiamando i comunisti a fronteggiare i manifestanti pacifici.

Queste sommosse sono attese in un contesto di continui black-out a causa della mancanza di fondi per acquistare combustibile; con un'iperinflazione che ha chiuso il mese di maggio registrando una crescita del 31% su base annua; con un governo incapace di controllare il tasso di cambio e con i servizi pubblici, come la sanità, che stanno vivendo la peggiore crisi della loro storia a causa della mancanza di investimenti, che sono stati principalmente dirottati a sostenere la macchina poliziesca e repressiva.

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