Il recente arrivo di dieci medici cubani specialisti nello stato messicano di San Luis Potosí ha generato disagio tra gli abitanti, un malcontento che il governo ha dovuto riconoscere ufficialmente.
Daniel Acosta Díaz de León, titolare dell'IMSS-Bienestar a San Luis Potosí, ha ammesso che l'arrivo dei medici cubani ha suscitato disagio tra la popolazione, la quale ritiene che quei posti dovrebbero essere occupati da medici locali, come riportato da El Sol de San Luis.
Il funzionario ha espresso che "c'è stata una riluttanza nel far venire medici stranieri, ma nonostante i numerosi appelli che abbiamo fatto non siamo riusciti a coprire i posti vacanti, quindi abbiamo optato per l'assunzione di medici cubani".
In tal senso, Acosta ha avvertito che sono state lanciate convocazioni in varie occasioni, ma i medici messicani "disdegnano quei posti", ha sottolineato.
I dieci medici cubani arrivati di recente sono stati collocati a Ciudad Valles e Rioverde, a San Luis Potosí, dove eserciteranno in diverse specialità come dermatologia, pediatria, psichiatria e riabilitazione, tra le altre.
Acosta ha spiegato al portale di notizie citato che i contratti con i medici stranieri hanno una scadenza, quindi alla loro conclusione devono andare in vacanza e potrebbero poi tornare a lavorare, sempre che i loro servizi siano necessari.
In tal senso, ha sottolineato che il governo intende completare le attrezzature nelle strutture sanitarie, in modo che le persone non debbano viaggiare fino alla capitale dello stato alla ricerca di cure mediche.
Acosta ha citato come esempio che attualmente ci sono in sospeso 400 interventi di ortopedia e ha ammesso che potrebbero essercene molti di più, "c'è molto lavoro da fare", ha detto.
Lo scorso maggio, il governante Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha incontrato Zoé Robledo Aburto, direttore generale dell'Istituto Messicano del Servizio Sanitario Nazionale (IMSS), per finalizzare gli accordi relativi al contratto di 1.200 medici cubani in Messico.
La riunione si è concentrata sul rafforzamento della cooperazione medica tra Cuba e Messico. L'obiettivo di entrambi i governi è firmare un contratto senza precedenti.
Tuttavia, l'iniziativa, sebbene presentata come una soluzione alla carenza di personale medico nelle regioni più rurali del Messico, ha suscitato critiche tra i professionisti della salute.
Il medico messicano Francisco Moreno, che in precedenza ricopriva la carica di capo medicina presso il rinomato Centro Medico ABC a Città del Messico, ha criticato il suo governo per aver assunto medici cubani senza verificare la qualità e la formazione di tali professionisti.
Durante una trasmissione televisiva su El Financiero, Moreno ha denunciato che il governo messicano ha assunto i medici cubani senza tenere conto di una "omologazione degli studi effettuati", avvertendo che non si conosce neanche "qual è la loro vera capacità".
Tuttavia, ha sottolineato che, in modo contraddittorio, ai medici messicani viene richiesta una grande quantità di documenti per poter esercitare la professione, mentre ai cubani il governo non chiede nulla.
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