L'attivista cubana Yamilka Laffita, conosciuta sui social media come Lara Crofs, ha recentemente consegnato un aiuto a Kendra Pineda Mesa, una giovane madre che si guadagna da vivere vendendo canzoni sul Malecón de La Habana.
Nel suo profilo Facebook, Lara Crofs ha scritto: "Abbiamo avuto la visita della talentuosa e dolce Kendra Pineda Mesa, con la quale avevamo già preso contatto più di una volta per offrirle aiuto. La prima volta le abbiamo inviato vestiti per i suoi bambini, materiale scolastico e i farmaci di cui ha bisogno per rimanere stabile e poter creare. Ieri le abbiamo consegnato 160 dollari in contanti, mi ha detto che li avrebbe usati per comprare un motore per l'acqua e del cibo."
Kendra Pineda Mesa, madre di due bambini, è conosciuta per la sua presenza quotidiana sul Malecón dell'Avana, dove offre le sue canzoni in cambio di 100 pesos. In passato si dedicava alla vendita di arachidi.
Questo recente sostegno economico si aggiunge agli aiuti precedenti, come abbigliamento e materiali scolastici, ricevuti da vari benefattori.
Tra le persone che hanno dato una mano amica a Kendra c'è Lino Tomasen, conosciuto come "L'Uomo di Ferro", che l'ha visitata per consegnarle donazioni di abiti, scarpe e denaro raccolto tra i suoi seguaci.
Tomasen, durante la sua visita, chiese a Kendra se avesse bisogno di qualcosa in particolare, a cui lei rispose che le piacerebbe avere una chitarra per comporre canzoni cristiane.
Lo stato della casa di Kendra e la mancanza di mobili riflettono la povertà in cui la sua famiglia sopravvive.
I figli di Kendra sono una bambina di cinque anni e un maschio di otto. A febbraio attivisti cubani hanno organizzato una campagna per sostenere questa madre che, nonostante le avversità, continua a combattere per il benessere dei suoi figli.
Lara Crofs, per la sua parte, ha continuato a organizzare iniziative sui social media per continuare ad aiutare Kendra. Nella sua ultima pubblicazione, ha sottolineato i bisogni più urgenti di Kendra e della sua famiglia, incoraggiando più persone ad unirsi alla causa.
Cosa pensi?
CommentareArchiviato in: