APP GRATIS

“Sfortunato”: il giornalista di Radio Rebelde critica il mancato rispetto delle promesse dell'Unione elettrica

I professionisti dei media ufficiali del regime cubano cominciano a cantare, terrorizzati dai blackout.

José Miguel Solís en el teatro Sauto de Matanzas © Facebook / José Miguel Solís
José Miguel Solís al teatro Sauto di Matanzas Foto © Facebook / José Miguel Solís

È successo questa domenica, festa della mamma a Cuba, in cui I blackout hanno smorzato il già basso spirito celebrativo di milioni di bambini.

Non si trattava di un giornalista filogovernativo qualunque, ma di quello incaricato di coprire la centrale termoelettrica Guiteras a Matanzas e, per estensione, le notizie relative all'Unione Elettrica Cubana (UNE) e al sistema elettroenergetico nazionale.

Era circa José Miguel Solís, veterano dell'antico mestiere del “giornalismo rivoluzionario”, quello che maschera dati e realtà con la stessa gioia che “trasforma le battute d'arresto in vittorie”.

Il giornalista di Radio Ribelle nell’Atene di Cuba ha lanciato un dardo contro la compagnia statale socialista che la gestisce Alfredo López Valdes, di cui tanti poemi epici sono stati il propagandista omerico.

Schermata di Facebook / José Miguel Solís

La giornata è iniziata con ottimismo per Solís. “L'UNE conferma che durante le prime ore il servizio non sarà influenzato. Buon auspicio per la festa della mamma", ha indicato nel suo social networks.

Tuttavia, qualcosa è andato storto lungo il percorso e l'UNE ha causato un blackout a Matanzas come un cavallo di Troia.

Schermata di Facebook / José Miguel Solís

Verso le 23 di domenica ritornò la luce e i nervi di Solís iniziarono a tremare come le forze di Ettore quando Achille abbassò il suo catao. “11:02... la luce si è accesa. Tic Tac. Vedremo poi”.

Schermata di Facebook / José Miguel Solís

"Purtroppo le previsioni non si sono avverate", concludeva un'ora dopo il giornalista ufficiale, nuovamente immerso nell'oscurità.

Schermata di Facebook / José Miguel Solís

Il tuo collega Gesù Álvarez López, a chi non importa quello che dico CyberCuba, anch'esso aumentato a causa dei blackout legati alla Festa della Mamma. "Non vale la pena parlare di blackout o di illuminazione perché 'non dire nulla che non sia più importante del silenzio'", ha detto nel suo social networks.

Schermata Facebook / Jesús Álvarez López

La sua frase dovrebbe servire da promemoria a Solís, al quale un follower ha lasciato un commento (fotografata su Facebook dall'utente Edmundo Dantes Junior) con una citazione dalla Festa della Mamma 2023: “Tra un anno le cose miglioreranno o distruggeremo il nostro sistema e, credetemi, il costo sarà alto. Ho ancora delle speranze".

Schermata Facebook / Edmundo Dantés Junior

Cosa ne pensi?

COMMENTO

Archiviato in:


Hai qualcosa da segnalare?
Scrivi a CiberCuba:

editores@cibercuba.com

+1 786 3965 689