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In mezzo a una delle peggiori crisi economiche che sta attraversando l'isola, il portale governativo Cubadebate ha pubblicato ricette che non solo sono lontane dalla portata del cubano medio, ma offrono anche un'immagine distorta di ciò che significa tradizione culinaria nel paese.
L'articolo intitolato "Sapore e tradizione: Pasta con basilico e prezzemolo, pomodori ripieni, cocktail di pesce e arancia glassata", pubblicato il 25 dicembre, propone piatti che, al di là dei limiti nella disponibilità degli ingredienti, ignorano la quotidianità della maggior parte delle famiglie cubane.
In un contesto in cui ottenere riso, pollo o uova è già un'odissea quotidiana, che senso ha parlare di basilico fresco, prezzemolo, pesce e persino arance come se fossero alla portata di tutti? Apparentemente rendendosi conto di questa situazione, il mezzo raccomanda: "se si può si fa, e se no, si conserva la ricetta".
L'articolo intende evocare uno spirito di tradizione, ma si allontana dalla realtà storica. A Cuba, le tradizioni culinarie sono state erose da decenni di privazioni, adattamenti e rinunce forzate.
Piattti come il riso con pollo o il riso fritto cinese sopravvivono nella memoria collettiva, ma non sulle tavole, e ancor meno nella varietà suggerita dalle ricette di Cubadebate, il portale informativo del governo cubano.
In questa occasione pubblica come ricette per ispirare il fine anno "quattro proposte che combinano ingredienti freschi e semplici":
Pasta con basilico e prezzemolo, pomodori ripieni, cocktail di pesce con un tocco di maionese e ketchup, e arancia caramellata come dessert.
Presentare queste ricette con un tono nostalgico o aspirazionale potrebbe essere appropriato in un altro contesto, ma in un paese dove i cittadini sono costretti a fare lunghe code per acquistare beni di prima necessità e affrontano prezzi esorbitanti nei mercati informali, risulta insensibile.
L'articolo cita persino José Martí nel tentativo di legittimare la proposta, ricordando che "mangiare bene... è necessità primaria per il buon mantenimento della salute del corpo e della mente".
Tuttavia, il concetto di "mangiare bene" per il cubano medio si discosta notevolmente dai lussi di ingredienti aromatici e tecniche culinarie descritte nelle ricette. Mangiare bene, per molti, significa semplicemente avere qualcosa nel piatto.
La pubblicazione non è stata condivisa su Facebook e la sezione dei commenti sul sito web chiarisce che si riserva il diritto di selezione, poiché i cubani tendono a indignarsi con questo tipo di articoli.
Domande frequenti sulle ricette di Cubadebate e la situazione economica a Cuba
Perché le ricette di Cubadebate hanno suscitato critiche?
Le ricette di Cubadebate hanno suscitato critiche perché propongono piatti inaccessibili per il cubano medio a causa della crisi economica sull'isola. Questi piatti richiedono ingredienti difficili da reperire, come basilico fresco, prezzemolo e pesce, in un contesto in cui molti cubani faticano a ottenere generi alimentari di base.
Quale impatto ha la crisi economica sulla tradizione culinaria cubana?
La crisi economica ha eroso la tradizione culinaria cubana. Molte ricette tradizionali sono state dimenticate o adattate a causa delle prolungate carenze. Oggi piatti come il riso con pollo sono più un ricordo che una realtà sulle tavole cubane, influenzando la cultura e l'identità culinaria del paese.
In che modo la proposta di Cubadebate si relaziona con la realtà economica di Cuba?
La proposta di Cubadebate è disconnessa dalla realtà economica di Cuba. In un paese dove ottenere prodotti di base è una sfida quotidiana, suggerire ricette con ingredienti considerati di lusso appare insensibile e inappropriato, soprattutto in mezzo a una crisi alimentare ed economica acuta.
Cosa sottolinea la critica riguardo all'uso delle citazioni storiche nell'articolo di Cubadebate?
La critica sottolinea che l'articolo di Cubadebate utilizza citazioni storiche, come quelle di José Martí, per legittimare la sua proposta culinaria, ma ignora che "mangiare bene" nel contesto attuale di Cuba significa semplicemente avere qualcosa nel piatto, al di là di ingredienti sofisticati e tecniche culinarie complesse.
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