Il giorno dopo la Marcia: l'Unione Elettrica annuncia black out di 1.500 MW a Cuba

Dopo la celebrazione, questo venerdì, della cosiddetta Marcia del Popolo Combattente, convocata dal governante Miguel Díaz-Canel, il SEN ha registrato gravi danneggiamenti che hanno raggiunto un deficit di produzione di 1.619 MW nel suo punto massimo.

Marcha del Pueblo Combatiente © X / @GobiernoCfgos
Marcia del Popolo CombattenteFoto © X / @GobiernoCfgos

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La Unión Eléctrica di Cuba (UNE) ha pubblicato questo sabato il suo consueto comunicato informativo, confermando che la situazione critica nel Sistema Elettrico Nazionale (SEN) continua a essere la realtà che attende i cubani, al di là delle illusioni proiettate la sera precedente dal regime lungo il Malecón habanero.

Dopo la celebrazione della cosiddetta Marcia del Popolo Combatente, convocata dal presidente Miguel Díaz-Canel e organizzata dal regime cubano come atto di propaganda, il SEN ha registrato gravi disservizi, con un deficit di generazione che ha raggiunto un picco di 1.619 MW.

Cattura dello schermo Facebook / UNE

Secondo il comunicato della UNE, il servizio elettrico è stato interrotto per 24 ore questo venerdì a causa di un deficit nella capacità di generazione. La situazione è risultata particolarmente grave nelle province di Cuba, dove si sono registrati blackout di fino a 21 ore nel corso della giornata.

Per questo venerdì, la UNE prevede "una disponibilità di 1.660 MW e una domanda massima di 3.080 MW, con un deficit di 1.420 MW; pertanto, se le condizioni previste dovessero mantenersi, si prevede un'impatto di 1.490 MW in questo orario".

Per quanto riguarda l'orario di punta, si prevede un impatto di 800 MW, con un effetto maggiore nelle regioni centro e orientale del paese a causa dell'elevata trasferimento di energia verso queste aree.

Le avarie in diverse centrali termiche, come le unità delle CTE Felton, Renté e Mariel, aggravano la situazione. Inoltre, la generazione distribuita è influenzata dalla mancanza di combustibile, con 79 centrali fuori servizio che rappresentano una capacità persa di 480 MW.

La Marcha del Pueblo Combatiente, celebrata questo venerdì, è stata criticata da analisti e cittadini come un impegno di risorse che avrebbero potuto essere destinate a affrontare problemi urgenti, come la crisi elettrica.

Questa mobilitazione fa parte di una strategia del regime per deviare l'attenzione dai problemi strutturali del paese, incluso il deterioramento del SEN.

Mentre il regime privilegia atti simbolici come la marcia, i cubani affrontano un giorno dopo l'altro caratterizzato da prolungati blackout e un'infrastruttura energetica che sembra essere sull'orlo del collasso. La mancanza di soluzioni concrete e la gestione inefficiente delle risorse non fanno che aumentare lo scetticismo e il malcontento popolare di fronte alla situazione attuale.

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