Ulises Toirac prevede una buona partecipazione alla manifestazione a Cuba: "Se non ci fosse certezza di successo, non si convocerebbe."

Il comico ha previsto un grande successo per la “Marcia del Popolo Combattente”, evidenziando in modo ironico le risorse e i meccanismi ufficiali utilizzati per garantire la partecipazione e per proiettarla come una vittoria propagandistica, nonostante il malcontento sociale.

“Marcha del Pueblo Combatiente” generada con Inteligencia Artificial © Facebook / Ulises Toirac
“Marcha del Pueblo Combatiente” generata con Intelligenza ArtificialeFoto © Facebook / Ulises Toirac

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In mezzo a una serie di critiche per la convocazione da parte del governo della "Marcia del Popolo Combattente", l'umorista cubano Ulises Toirac ha condiviso sui suoi social media una riflessione riguardo alla partecipazione attesa per questo evento.

Secondo quanto segnalato su Facebook, è probabile che la manifestazione riscuota un'alta partecipazione, nonostante il contesto di malcontento popolare e la grave crisi economica che attraversa il paese.

Captura Facebook / Ulises Toirac

Toirac ha sottolineato che la sua previsione si basa su osservazioni recenti: “L'ho verificato in pubblicazioni riguardanti le visite governative a vari paesi del paese. Luoghi in cui il blackout è il modo normale di vivere, senza contare altre carenze. La gente (senza citare nessuno) si è presentata con gioia per salutare i visitatori”, ha commentato, facendo riferimento alla capacità del governo di mobilitare le persone anche nelle circostanze più precarie.

Il comico ha anche ricordato la manifestazione dell'1 Maggio, caratterizzata dal “jolgorio e gozadera” che, secondo lui, dimostra l'uso di “risorse e meccanismi di coordinamento” da parte del regime per garantire la partecipazione.

“Il Governo ha risorse per trasportare e dare o vendere prodotti durante la mobilitazione (questo continua a suscitare interesse, anche se può sembrare un po' 'poco serio')”, aggiunse in modo sarcastico.

Toirac ha sottolineato che l'opinione pubblica nazionale, attraverso immagini e video attentamente selezionati dai mezzi ufficiali, probabilmente percepirà la marcia come un “successo clamoroso”, ha affermato il comico, alludendo alla narrazione ufficialista comunemente utilizzata in eventi di “riaffermazione”.

Nel suo analisi, ha concluso che la marcia non sarebbe stata convocata senza la certezza di poterla presentare come una vittoria propagandistica: “In effetti, se non ci fosse la certezza di un ‘successo’ ‘dimostrabile’, non sarebbe stata neppure convocata".

La convocazione alla marcia, annunciata dal governatore Miguel Díaz-Canel come risposta a quella che ha definito una “politica ostile” degli Stati Uniti, ha suscitato frustrazione e critiche sui social media.

Tuttavia, molte persone hanno messo in dubbio l'utilità di questo tipo di mobilitazioni in un contesto di blackout, mancanza di cibo e una crisi economica senza precedenti.

Toirac, con il suo caratteristico tono critico, ha anche fatto riferimento alla mancanza di un'opposizione organizzata in grado di offrire una posizione alternativa: “Non c’è alcun tipo di leadership che possa pubblicizzare un’altra posizione, né prima né dopo.”

Allo stesso tempo ha consigliato ai suoi seguaci di moderare le loro aspettative: “Non aspettate il contrario e evitate un colpo di acido gastrico o un sbalzo di pressione. Sono le conseguenze di un gran caos, quindi bevete acqua, perché ciò di cui avete bisogno è sete.”

La “Marcha del Pueblo Combatiente”, programmata per questo venerdì 20 dicembre dopo la conclusione della sessione dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare, è stata presentata dal regime come una dimostrazione di resistenza e unità di fronte alle avversità.

Un recente sondaggio condotto sui social media da CiberCuba ha evidenziato il netto disinteresse della popolazione cubana nei confronti della Marcha del Pueblo Combatiente, indetta dal governo per mostrare supporto al regime.

Secondo i risultati ottenuti, la maggior parte dei partecipanti preferisce lasciare il paese piuttosto che partecipare alla mobilitazione ufficialista.

Allo stesso modo, dopo la marcia convocata dal governo cubano, è diventata virale "Che vada Sandro", la canzone che critica l'iniziativa di Díaz-Canel e lo stile di vita della classe al potere.

Domande frequenti sulla "Marcia del Popolo Combattente" a Cuba e la critica di Ulises Toirac

Perché Ulises Toirac crede che ci sarà una buona partecipazione alla "Marcia del Popolo Combattente"?

Ulises Toirac prevede che la manifestazione avrà un'alta partecipazione grazie alla capacità del governo cubano di mobilitare le persone anche in circostanze difficili. Sostiene che il regime utilizza "meccanismi e strumenti di coordinazione" per garantire la presenza e che la manifestazione non sarebbe stata convocata senza la certezza di poterla presentare come un successo propagandistico.

Cosa pensa Ulises Toirac della situazione economica e sociale attuale a Cuba?

Ulises Toirac ha espresso una posizione critica sulla situazione a Cuba, sottolineando che il paese sta attraversando una grave crisi economica e sociale. L'umorista descrive un circolo vizioso di mancanza di risorse che aggrava la situazione e critica la mancanza di volontà di attuare cambiamenti strutturali. Inoltre, mette in evidenza l'assenza di un'opposizione organizzata in grado di offrire un'alternativa al governo attuale.

In che modo i cubani utilizzano i social media per esprimere il loro malcontento nei confronti del governo?

I social media sono diventati uno spazio fondamentale per i cubani per esprimere il loro malcontento verso il governo. I cittadini utilizzano queste piattaforme per criticare le politiche governative e mettere in discussione l'utilità di eventi come la "Marcia del Popolo Combattente". Questo ambiente digitale permette agli utenti di condividere le proprie opinioni e organizzarsi attorno a richieste di cambiamenti reali e soluzioni ai problemi del paese.

Quali critiche ha ricevuto la "Marcia del Popolo Combattente" da parte della popolazione cubana?

La convocazione alla "Marcia del Popolo Combattente" è stata criticata da molti cubani che ne mettono in discussione l'utilità in un contesto di crisi economica severa. Le critiche si concentrano sulla mancanza di risorse basilari come cibo ed elettricità, e molti cittadini considerano queste marce semplici manovre propagandistiche del governo per mostrare un sostegno che non è reale. Inoltre, si osserva che la partecipazione è spesso spinta da minacce lavorative.

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