Il pubblico ministero speciale chiede di rigettare i casi contro Trump per immunità presidenziale

Il procuratore Jack Smith ha chiesto di archiviare le accuse contro Trump per immunità presidenziale, evidenziando i limiti legali per perseguire i presidenti in carica, anche in caso di interferenza elettorale.

Donald Trump © Wikimedia Commons
Donald TrumpFoto © Wikimedia Commons

Il procuratore speciale Jack Smith ha presentato lunedì una richiesta a un giudice federale a Washington per far cadere l'accusa che coinvolge il presidente eletto Donald Trump di aver cospirato per sovvertire le elezioni del 2020.

Questa richiesta si basa su una politica del Dipartimento di Giustizia che considera incostituzionale processare un presidente in carica, secondo quanto riportato dal New York Times.

Smith ha presentato una causa simile presso una corte d'appello ad Atlanta, con l'intento di archiviare un altro caso federale contro Trump relativo alla gestione di documenti classificati.

In questo caso, l'ex presidente è accusato di aver trattenuto illegalmente materiali riservati dopo aver lasciato l'incarico. Tuttavia, i pubblici ministeri hanno sottolineato che continueranno i procedimenti giudiziari contro i coimputati di Trump in questa vicenda.

Smith ha sottolineato che la politica del Dipartimento di Giustizia è categorica e non dipende dalla gravità dei reati imputati né dalla solidità delle prove.

Sebbene abbia richiesto che entrambi i casi vengano archiviati "senza pregiudizio" —il che consente di riattivare le accuse una volta che Trump lasci la presidenza per la seconda volta—, questa decisione rappresenta un riconoscimento delle limitazioni legali nel poter ritenere responsabile un presidente in carica, anche in casi di presunta interferenza elettorale e gestione impropria di documenti riservati.

La richiesta, redatta in un documento di appena sei pagine, pone fine in modo efficace a anni di sforzi del Dipartimento di Giustizia per perseguire Trump per il suo ruolo nei tentativi di annullare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020, ha indicato il New York Times.

Secondo l'agenzia AP, Trump ha celebrato la decisione sulla sua piattaforma Truth Social, definendo i casi contro di lui "vuoti e illegali" e proclamando: "Persevererò contro ogni previsione e VINCO".

I pubblici ministeri hanno sottolineato nella loro esposizione che questa decisione non compromette il merito dei casi, ma riconosce le limitazioni legali che tutelano un presidente in carica.

Inoltre, AP ha sottolineato che il caso dei documenti riservati, sebbene solido dal punto di vista legale, è stato rallentato da manovre legali e decisioni favorevoli a Trump, come la cancellazione indefinita del processo da parte della giudice Aileen Cannon.

In ultima analisi, Smith ha abbandonato l'appello contro l'archiviazione del caso, chiudendo così questo capitolo.

Si menziona anche che Trump affronta altri procedimenti legali a livello statale, come una condanna a New York per falsificazione di documenti commerciali, la cui sentenza è attualmente sospesa mentre il suo team legale cerca di annullare il verdetto.

In Georgia, è accusato insieme ad altri 18 coimputati di aver tentato di ribaltare illegalmente i risultati delle elezioni del 2020, sebbene qualsiasi processo in merito sia improbabile finché Trump è in carica.

Questa situazione evidenzia la complessità di imporre responsabilità penale a un presidente o ex presidente in carica, soprattutto in un contesto politico polarizzato e con salvaguardie legali uniche per i capi di stato in esercizio.

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