In un recente intervento, il ministro dell'Economia di Cuba, Joaquín Alonso Vázquez, ha affermato che l'economia del paese si sta "ossigenando", pur riconoscendo di "intuire" che non ci sarà crescita economica nel 2024.
Secondo un rapporto del Canal Caribe che riporta le dichiarazioni del ministro, i parametri macroeconomici “migliorano”, sebbene i dati raccontino un’altra storia; ad esempio, l'inflazione anno su anno ha raggiunto il 28% nel mese di ottobre.
Il rinomato economista Pedro Monreal ha definito queste dichiarazioni come un “diagnosi delirante” e ha criticato la disconnessione tra la narrativa ufficiale e la realtà economica.
“Lungi dall’‘ossigenarsi’, l’economia cubana continua a essere soffocata da una persistente stagflazione, da una crisi strutturale che ostacola lo sviluppo e da una politica economica marcatamente incompetente,” ha affermato sul suo profilo nel social network X.
Monreal ha sottolineato che l'ottimismo del ministro sembra fondato su basi poco solide, ignorando i problemi strutturali che gravano sulla crescita del paese.
Inoltre, ha sottolineato che il presunto miglioramento dei parametri macroeconomici è dovuto, in gran parte, a una "brutale compressione della retribuzione dei lavoratori", il che ha ulteriormente deteriorato il tenore di vita delle famiglie cubane. L'economia non sta migliorando; i cubani stanno sopravvivendo con meno, sarebbe la conclusione di questa questione.
La combinazione di inflazione, stagnazione economica e salari in calo mantiene la popolazione in una situazione di crescente precarietà.
Le critiche al governo per la mancanza di politiche efficaci e la manipolazione delle statistiche aumentano, mentre molti analisti concordano sul fatto che senza riforme strutturali profonde, la crisi continuerà a progredire.
In un contesto di crisi e tensioni interne, queste dichiarazioni accrescono le preoccupazioni sul futuro economico di Cuba.
Archiviato in: