La devastazione causata dall'uragano Oscar ha lasciato la provincia cubana di Guantánamo in una situazione critica, con diverse famiglie scomparse e altre che hanno perso la loro casa e tutte le loro pertenenze.
Daireli Ribero Matos, residente a San Antonio del Sur, il municipio più colpito dal meteoro e dove sono stati segnalati ufficialmente sette decessi, ha mostrato i resti della sua casa in un post su Facebook dove ha affermato “è triste quello che ci è successo, alcuni hanno perso la vita e altri hanno perso tutto”.
Le operazioni di soccorso continuano in quel comune e in quello di Imías, dove si segnalano famiglie intere scomparse a causa di smottamenti e piene dei fiumi, affermano i residenti, anche se il regime ha confermato solo sette morti.
Emilio Almaguer, attivista a Baracoa, ha informato che il ponte di Cajobabo è crollato, isolando intere comunità. “È impossibile arrivare a Imías e San Antonio. La situazione è critica, il fiume ha invaso tutto il terreno”, ha sottolineato.
Nel frattempo, i sopravvissuti affrontano la mancanza di elettricità, cibo e acqua potabile. Yamilka Lafita, attivista a L'Avana, cerca notizie su suo fratello e suo nipote, scomparsi mentre aiutavano i vicini a fuggire. “Nessuno è andato in loro soccorso nel momento critico”, ha lamentato.
Miguel Ángel López Herrera, un altro attivista a Guantánamo, ha confermato che elicotteri militari sorvolavano la regione, ma non è ancora stata divulgata la cifra ufficiale dei dispersi.
La vigilia un residente ha affrontato il presidente cubano Miguel Díaz-Canel e gli ha chiesto perché il governo l'ha abbandonato con solo 29 bambini che quasi si sono annegati a causa dell'improvvisa piena di un fiume. Durante la visita che il funzionario sta effettuando nella zona colpita, un'altra donna gli ha anche chiesto perché lei e suo figlio piccolo sono giorni che non bevono acqua.
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