Dopo un blackout di massa nel paese avvenuto alle 11:00 di venerdì, il regime cubano ha informato che "non c'è un tempo definito per ripristinare il servizio".
In un recente rapporto, Lázaro Guerra, direttore dell'elettricità del Ministero dell'Energia e delle Miniere, ha affermato che non c'è un tempo definito per il ripristino totale del servizio, anche se si sta lavorando per collegare il sistema elettrico il prima possibile.
Il funzionario ha anche fornito dettagli sulla situazione del Sistema Elettrico Nazionale (SEN) dopo il collasso provocato dalla fuoriuscita di servizio della centrale termoelettrica Antonio Guiteras, la più grande del paese.
Guerra ha spiegato che si stanno indagando le cause di questo incidente, mentre il processo di ripristino del servizio elettrico è già iniziato.
Attualmente, si stanno revisionando ciascuna delle unità termoelettiche, iniziando dalla centrale Energás Puerto Escondido, che ha già ripreso la sua generazione di elettricità. L'obiettivo è anche collegare la centrale Boca de Jaruco, ha citato il giornalista ufficialista Lázaro Manuel Alonso sulla sua pagina Facebook.
Per facilitare la sincronizzazione delle unità, si stanno creando microsistemi o "isole" utilizzando gruppi di generazione distribuita in vari territori, dando priorità a quegli elettrogeni più vicini ai blocchi termici.
CUPET, l'azienda incaricata della distribuzione di combustibile, sta fornendo il necessario per garantire la generazione elettrica, dettagliando il post.
Anche se il regime afferma che la situazione continua ad essere monitorata da vicino, la popolazione affronta un black-out massivo senza un orizzonte chiaro di soluzione e chiede le dimissioni del governo.
La vigilia le massime autorità dell'isola hanno dovuto affrontare la popolazione di fronte al crescente malcontento popolare per la crisi. I cubani trascorrono fino a 20 ore al giorno senza elettricità.
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