Così è l'altare improvvisato eretto dai fan dei El Taiger nei pressi del Jackson Memorial Hospital.

Alla base dell'altare, dove sventola una bandiera cubana, diverse immagini di San Lazzaro e decine di orsi di peluche cercavano di consolare i fan di "Big Tai".


Centinaia di follower del reguetonero cubano José Manuel Carvajal, conosciuto artisticamente come El Taiger, si sono riuniti da giovedì di fronte all'Ospedale Jackson Memorial di Miami per rendere omaggio al musicista, dopo la conferma della notizia della sua morte.

Nello stesso luogo – molto vicino all'Emergenza dell'ospedale – dove l'artista è stato trovato il 4 ottobre scorso con una ferita da proiettile alla testa e nel retro di un camion, i fan hanno eretto un altare: un quadrante incorniciato da centinaia di candele e al centro dello stesso un'immagine di El Taiger insieme a una bandiera cubana che sventolava su un piccolo asta improvvisata.

Alla base, varie immagini di San Lazzaro, santo miracoloso per i cubani, e decine di orsacchiotti sono state il conforto dei fan di "Big Tai", che hanno anche portato fiori.

Le automobili con la musica di El Taiger passavano in carovana per il luogo una e l'altra volta, per adempiere alla volontà della famiglia, che il maggiore icona del reguetón cubano venga ricordato con le sue canzoni.

I seguaci del musicista di tutte le età ora chiedono giustizia.

L'artista, di 37 anni appena compiuti, è morto dopo aver trascorso una settimana in condizioni critiche a causa di un colpo di pistola alla testa che ha lesionato parte del cervello.

Il cantante è stato trovato gravemente ferito vicino all'ospedale e trasferito immediatamente nella Unità di Terapia Intensiva, dove, nonostante gli sforzi del team medico, non è riuscito a sopravvivere.

La famiglia di El Taiger ha espresso la propria gratitudine al personale medico per la loro dedizione e ha chiesto ai suoi sostenitori di ricordare l'artista "celebrando la gioia che ha portato a tanti".

Inoltre, hanno annunciato che si svolgerà un servizio commemorativo affinché i fan possano salutare "Big Tai", o "La Tranka de mi país", come gli piaceva essere chiamato.

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