Fallece lo scrittore e exilato cubano Armando de Armas.

L'impegno di De Armas per la libertà di espressione e i diritti umani si è riflesso nel suo lavoro letterario e attivista. Nel corso della sua carriera, ha lasciato un'opera significativa, che ha compreso sia la narrativa che il saggio.

El escritor y periodista cubano Armando de Armas © Captura de video YouTube / Wenceslao Cruz
Lo scrittore e giornalista cubano Armando de ArmasFoto © Captura de video YouTube / Wenceslao Cruz

Lo scrittore e giornalista cubano Armando de Armas, una figura emblematico dell'esilio e della letteratura cubana, è deceduto questo mercoledì, secondo quanto riferito dal giornalista Luis Felipe Rojas e dalla scrittrice Zoe Valdés.

La notizia, che è stata diffusa da Rojas tramite Facebook e poi confermata da Valdés su ZoePost, ha commosso l'ambito culturale cubano. Fino a questo momento, non sono state specificate le cause della sua morte. De Armas stava per compiere 66 anni il 15 ottobre.

Nato a Santa Clara nel 1958, De Armas si è laureato in Filologia presso l'Università Centrale delle Ville. Negli anni '90, si è coinvolto attivamente nei movimenti per i diritti umani e nella cultura indipendente a Cuba.

Nel 1994, prese la decisione di abbandonare il suo paese natale insieme a un gruppo di amici su un'imbarcazione improvvisata, riuscendo a raggiungere le coste degli Stati Uniti, dove ricevette asilo.

Tuttavia, la sua traversata in alto mare non si fermò lì: secondo il profilo dell'intellettuale pubblicato su Wikipedia, nel 1995 partecipò alla Flotilla Democracia, un'iniziativa di exilati cubani che si dirigeva verso l'isola per manifestarsi contro il regime. In quella occasione, la nave Sundown II su cui viaggiava affondò il 2 dicembre.

L'impegno di De Armas per la libertà di espressione e i diritti umani si è riflesso nella sua opera letteraria e nella sua attività di attivista. Nel 1997, è stato uno dei fondatori del PEN Club di Scrittori Cubani in Esilio, insieme a colleghi come Ángel Cuadra e Indaniro Restano, dove ha assunto il ruolo di vicepresidente. Questa organizzazione è diventata uno spazio fondamentale per la promozione di scrittori cubani che si trovavano al di fuori dell'isola.

Nel corso della sua carriera, De Armas ha lasciato un'opera significativa, che abbraccia sia la narrativa che il saggio. Tra i suoi titoli più importanti spiccano "La tabla" (2008), che narra la sua esperienza di fuga da Cuba, e "Caballeros en el Tiempo" (2013). È anche ricordato per i suoi saggi, come "Mitos del antiexilio" (2007), e le sue raccolte di racconti, tra cui "Mala jugada" (1996) e "Carga de la Caballería" (2006).

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