Immagini impressionanti dell'uragano Milton catturate dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Milton si è intensificato rapidamente negli ultimi tre giorni, rappresentando un pericolo imminente per la Florida.

Huracán Milton visto desde el satélite © X/Buzos de la Noticia
Huracán Milton visto dal satelliteFoto © X/Buzos de la Noticia

L’uragano Milton, un potente fenomeno meteorologico che oscilla tra le categorie 4 e 5 nella scala di Saffir-Simpson, è stato catturato dalla Stazione Spaziale Internazionale (SSI), mostrando il suo gigantesco potere sul Golfo del Messico.

È stata nella mattina di martedì che le telecamere esterne della EEI hanno catturato immagini dell'imponente tempesta, con venti di 175 miglia all'ora (280 km/h), che si muoveva attraverso il Golfo del Messico verso la costa occidentale della Florida.

Nel video condiviso si può apprezzare l'occhio del meteoro, mentre le spesse bande nuvolose si estendevano attorno all'area.

Milton si è intensificato rapidamente tra domenica e lunedì, al punto che è diventato di categoria 5, il massimo livello nella scala di Saffir-Simpson, mentre avanza sul Golfo del Messico e si avvicina alla Florida. Tuttavia, la mattina di questo martedì è sceso a categoria 4, anche se continua a rappresentare una seria minaccia per la vita e per le proprietà lungo la costa ovest della Florida.

Il Centro Nazionale degli Uragani degli Stati Uniti (NHC, acronimo in inglese) ha informato che il ciclone ha venti sostenuti di fino a 155 mph (250 km/h), e raffiche ancora più forti.

Anche il servizio meteorologico di Miami ha avvertito della forza dei venti, delle piogge e delle maree che arriveranno nello stato.

Milton ha registrato una pressione barometrica di 897 millibar (mb), il che lo rende il quinto uragano con la pressione più bassa registrata nell'emisfero occidentale.

Questa cifra lo colloca tra gli uragani più potenti della storia, avvicinandosi al limite teorico di intensità di questi fenomeni, secondo uno studio del MIT. Secondo Telemundo Chicago, Milton è “quasi al limite di ciò che l'atmosfera terrestre può produrre”.

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