In una tardiva nota ufficiale, l'Istituto Cubano della Musica (ICM) si è espresso questo sabato riguardo al colpo che ha messo tra la vita e la morte il reguetonero El Taiger a Miami.
Dopo aver ammesso di conoscere la notizia sin dal giorno stesso in cui è accaduta, il 4 ottobre, l'ICM ha atteso più di 48 ore per qualificare quanto accaduto come un "lamentabile avvenimento".
Affermano inoltre che, insieme all'Agenzia Musicalia di Artex, hanno dato "seguimento permanente allo stato di salute dell'artista, che continua a essere critico, con prognosi riservata".
"Nei prossimi giorni continueremo a informare tramite questo canale su un tema così delicato. Desideriamo una pronta guarigione per questo giovane musicista, che non ha rinunciato alla sua nazionalità né al suo amore per Cuba", hanno concluso.
Come era da aspettarsi, nella sezione commenti accanto ai desideri di recupero per il reguetonero alcuni internauti hanno reagito increduli alla lentezza con cui ha reagito l'ICM.
Su Facebook, il giornalista Lázaro Manuel Alonso ha accennato brevemente all'argomento e ha espresso voti di pronta guarigione per l'artista ferito.
"Che El Taiger viva è il desiderio di migliaia di cubani dentro e fuori di Cuba, anche il mio. La vita sopra ogni cosa e anche il rispetto per la sua famiglia", ha scritto condividendo sul suo profilo dell'accennata rete sociale un articolo sul tema pubblicato inizialmente da Trabajadores e replicato poi da Cubadebate.
Nella sua edizione digitale di questo sabato, Trabajadores ha pubblicato un breve articolo firmato da Joel García León, direttore di quel mezzo di comunicazione, che ha accusato la "società violenta" statunitense di incidenti come quello occorso a José Manuel Carbajal Zaldívar (El Taiger).
L'indagine sull'incidente in cui il reguetonero cubano ha ricevuto un colpo alla testa è ancora in corso.
Si sommano già per diverse centinaia i cubani che, dentro e fuori dall'isola, hanno realizzato diverse manifestazioni pubbliche di solidarietà con l'autore di Habla matador.
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