Cubani dedicano messaggi emotivi a El Taiger augurandogli una pronta guarigione.

Da quando giovedì scorso è stata diffusa la notizia delle critiche condizioni di salute di El Taiger dopo aver ricevuto un colpo alla testa, centinaia di cubani sui social media hanno condiviso messaggi toccanti augurando una pronta guarigione.

Nelle pubblicazioni di CiberCuba su Facebook riguardo la situazione del reguetonero cubano, sono migliaia i commenti che hanno lasciato gli utenti. Non ha importato se siano fan, o meno, della sua musica, delle sue polemiche sui social o dei problemi con la droga, ha prevalso il desiderio che esca bene da questa triste situazione.

“Anche se molti di noi non lo conoscono personalmente, è un artista che è stato vicino a tutti o quasi tutti i giovani cubani; la sua musica, le sue polemiche e la sua presenza sui social ci facevano in qualche modo sapere che almeno esisteva. Davvero, da un po' di tempo era completamente fuori controllo, si vedeva come una persona con problemi di dipendenza incontrollabili. Questi problemi raramente finiscono bene. Speriamo che si salvi per lui, per le sue figlie e per le persone che lo apprezzano in modo sano. Solo un miracolo potrebbe tirarlo fuori da lì e i miracoli già sanno a chi chiederli. Pronta guarigione e anima sana”, ha scritto un internauta.

"Che dire su questo? Davvero troppo forte, bisogna lasciare tutto nelle mani di Dio, è un essere umano come tutti, con difetti come tutti, ma umano, abbi pietà di quei bambini che lascerà e di noi suoi seguaci che godiamo così tanto della sua musica, è il momento di unirci in preghiera, gridiamo tutti per il suo miracolo e la sua guarigione," ha aggiunto un altro utente.

Molti dei suoi fan, oltre a chiedere la sua guarigione e che venga trovato il colpevole dell'incidente, aspettano con ansia di rivederlo sul palco e poter godere della sua musica, ma desiderano anche che si allontani una volta per tutte dalle polemiche e dai problemi con la legge.

Fino ad ora si sa che El Taiger rimane in una situazione critica all'Ospedale Jackson Memorial di Miami, collegato a respirazione artificiale.