Il colombiano @Juanitovids2.0 ha messo in evidenza una realtà che molti immigrati vivono in Spagna: essere senza documenti non solo è frustrante, ma ti fa anche sentire come un “delinquente”. Nel suo video più recente, in cui racconta la sua esperienza di aver trascorso tre anni senza regolarizzare la sua situazione, questo latino condivide dal suo stesso punto di vista i sentimenti contrastanti che lo invadevano.
“È una terribile impotenza”, dice, spiegando che il semplice fatto di voler lavorare e non poterlo fare a causa della mancanza di documenti lo faceva sentire completamente bloccato. A questo si aggiungeva la rabbia. Per lui, “lavorare dovrebbe essere un diritto” e non capisce come qualcosa di così essenziale diventi un privilegio per coloro che non hanno i documenti in regola.
E la parte che lo colpì di più: sentirsi un fuggitivo. Secondo quanto racconta, ogni volta che vedeva un poliziotto per strada, il timore di essere arrestato e deportato lo faceva sentire come se stesse facendo qualcosa di sbagliato, quando in realtà stava solo cercando una vita migliore per lui e la sua famiglia. “Uno che nella vita non ha mai fatto nulla di male, uno che è una persona di famiglia… ma il sentimento di essere un criminale non ti abbandona finché non riesci a ottenere la residenza”, confessa.
Questo video di oltre due minuti ha generato un grande impatto tra i suoi follower, che hanno anche condiviso le loro esperienze. Alcuni si sono identificati profondamente con esso, come Lali, che ha commentato: “Così mi sento io oggi. Domani sarà bello”. Altri hanno mostrato la loro ammirazione, come Julia, che ha scritto: “Siete molto coraggiosi a venire in un altro paese senza nulla, vi applaudo tutti”.
Non sono mancati quelli che, come sempre, hanno espresso la loro opinione da un altro punto di vista. “Con contratti o in nero, gli stipendi servono a sopravvivere, e basta”, ha sottolineato Alejandro, riflettendo un'altra dura realtà sul lavoro in Spagna.
La testimonianza di questo colombiano non è solo un sfogo personale, ma uno specchio per molti immigrati che attraversano la stessa situazione. Con più di 1000 like, la sua storia ha chiarito che essere un immigrato senza documenti è molto più che non poter lavorare; è una lotta quotidiana per vivere senza paura e alla ricerca di un futuro migliore.
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