Aumentano le manifestazioni di malcontento popolare a Cuba.

A settembre sono state registrate 855 proteste e denunce pubbliche, il 19,18% in più rispetto alle 691 segnalate in agosto.

Protesta en Cuba © ciudadaniaylibertad.org
Protesta a CubaFoto © ciudadaniaylibertad.org

L'Osservatorio Cubano dei Conflitti (OCC) ha documentato un significativo aumento del malcontento popolare a Cuba durante settembre 2024, mese in cui sono state registrate 855 proteste e denunce pubbliche.

La cifra rappresenta un 19,18% in più rispetto alle 691 registrate in agosto, un incremento che si verifica in un contesto di crisi economica e sociale caratterizzato da interruzioni di elettricità fino a 20 ore e una grave scarsità d'acqua, che hanno portato i cubani in strada a chiedere soluzioni, dettaglia un rapporto dell'ente pubblicato questo martedì.

La maggior parte delle proteste, quasi l'80%, è legata ai Diritti Economici e Sociali, coprendo temi critici come salute, servizi pubblici e sicurezza, evidenzia il documento dell'OCC.

Aggiunge che il malcontento è aumentato, riflettendo una popolazione stanca di misure repressive e di una gestione inefficace dell'economia.

A settembre, 167 proteste sono state scatenate dalla crisi dei servizi pubblici, dove i tagli di elettricità superano le 12 ore al giorno in molti paesi e la scarsità d'acqua è diventata insostenibile.

Inoltre, la violenza e la criminalità sono aumentate, motivando 163 denunce, un aumento notevole rispetto ad agosto. Tra questi incidenti ci sono nove omicidi e diversi femminicidi.

Secondo il rapporto, i problemi sociali sono emersi con forza nell'isola, con un notevole aumento delle denunce riguardanti il lavoro minorile, condizioni inadeguate nelle scuole e un aumento del consumo e della vendita di droghe.

La situazione alimentare è altrettanto critica, con 115 lamentele relative alla scarsità e all'inflazione dei prodotti di base, il che genera decine di lamentele sui social media e proteste di madri che affermano di essere soffocate dalla situazione del paese.

Il sistema sanitario, anch'esso colpito, ha generato nel nono mese dell'anno 73 proteste, molte delle quali legate alla mancanza di risorse e a un sistema saturo di fronte alla minaccia di malattie. Anche le condizioni abitative sono peggiorate, con un aumento delle segnalazioni di crolli e condizioni precarie, lasciando molte famiglie vulnerabili.

Nel frattempo, la repressione continua, con 92 atti documentati contro oppositori, attivisti e giornalisti.

Tuttavia, sono stati segnalati anche 82 sfide allo stato di polizia, inclusi cacerolazos e blocchi in diverse città.

"Non ci sono luce, né acqua, né cibo, né trasporti, né medicine... Se quello che vediamo ogni giorno nel nostro quartiere è La Rivoluzione, allora bisognerà rifarla," ha affermato Gustavo Arcos Fernández-Britto, professore universitario, riassumendo la desolante situazione del paese che descrive il rapporto dell'OCC.

I rapporti di giornalisti indipendenti sui social parlano di crisi in tutti i settori. A Santiago di Cuba, il reporter Yosmany Mayeta ha documentato diversi incendi di discariche da parte della popolazione come segno di protesta per la crisi dei rifiuti nella città.

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