Cubana negli USA rompe in pianto: "Mio figlio compie 10 anni, è a Cuba e non posso abbracciarlo"

Madre cubana rompe in lacrime non potendo stare con suo figlio a Cuba per il suo compleanno dopo quasi quattro anni senza vederlo.


La usuaria di TikTok @xxxtextaxiion, anche conosciuta come Solach, ha commosso i suoi utenti nella rete dopo aver pubblicato un video in cui, tra le lacrime, ha condiviso il suo dolore per la separazione dai suoi figli.

La cubana, che vive nel Massachusetts, ha condiviso un video in occasione del compleanno di suo figlio, dal quale è separata da quasi quattro anni. “Non sapete quanto mi sento male. Oggi mio figlio compie 10 anni, è a Cuba e sono quasi quattro anni che non riesco a vederlo, non riesco ad abbracciarlo”, ha confessato visibilmente colpita Solach, che ha inoltre menzionato di aver lasciato i suoi due figli a Cuba con la speranza di raggiungere il “sogno americano”, ma ora il suo desiderio più grande è tornare nel suo paese e riunirsi con loro e sua madre.

"Volevo venire negli Stati Uniti dietro a un sogno americano... e ora il mio sogno è tornare nel mio paese, poter vedere i miei bambini, mia mamma, la mia famiglia, poterli abbracciare”, ha dichiarato con nostalgia nel suo toccante video, in cui ha confessato che la solitudine che sperimenta nella sua vita attuale è immensa: “Qui non ho nessuno, la solitudine ti uccide”.

Il video, nel quale risuona in sottofondo la canzone strumentale “Boundless Worship” di Josué Novais, ha generato un'ondata di solidarietà tra gli utenti della piattaforma, molti dei quali si sono sentiti identificati con il suo dolore e gli hanno lasciato messaggi di supporto e incoraggiamento, sottolineando che l’emigrazione, sebbene difficile, è un sacrificio che molte madri cubane fanno per il benessere dei loro figli.

“Ti capisco, vita mia, sono nella tua situazione, dobbiamo essere forti, presto li avremo con noi”; “Non ti conosco, ma sono madre e posso sentire il tuo dolore. Molta forza”; “Sei venuta qui cercando un futuro per te e per loro, pensa che puoi reclamarli, sii forte, tutto questo è per il loro futuro”; “Io ho passato questo 23 anni fa, a quel tempo non c'era internet, solo chiamate con le schede... durissimo, ma ce l'ho fatta. Mio figlio è venuto dopo sei anni di averlo reclamato”; “Questo è il prezzo che paghiamo tutti noi emigranti, dobbiamo avere consapevolezza che è durissimo, ma ne vale la pena”, le hanno commentato alcuni.

Il caso di questa cubana riflette, tristemente, una realtà condivisa da migliaia di cubani che, in cerca di una vita migliore all'estero, affrontano la separazione dai propri cari. Il dramma migratorio cubano continua a lasciare profonde cicatrici nelle famiglie, specialmente tra coloro che, come Solach, lottano per non perdere il contatto con i propri cari mentre costruiscono un futuro in terre lontane.

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