Azienda elettrica annuncia aumento dei blackout ma smentisce un'interruzione generale a Santiago di Cuba.

I blackout aumentano a Cuba in modo allarmante. Il governo si lamenta di dover fare un "sacrificio finanziario" per scaricare il combustibile di cui ha bisogno il paese.

Apagones en Cuba (imagen de referencia) © Facebook/ AB González
Apagoni a Cuba (immagine di riferimento)Foto © Facebook/ AB González

L'azienda elettrica di Santiago di Cuba ha annunciato un incremento nei blackout, ma sottovaluta che i tagli del servizio possano raggiungere le 24 ore, come avvertito sui social media dal giornalista indipendente Yosmany Mayeta.

Questo mercoledì Mayeta ha condiviso dichiarazioni inquietanti da una fonte a Santiago di Cuba che avverte sulla possibilità che presto si verifichi in quella regione del paese un'interruzione generale del servizio elettrico. La compagnia statale ha detto che quella informazione è falsa, ma ha confermato che aumenteranno i blackout.

Facebook Empresa Eléctrica Santiago de Cuba

Hanno avvertito che la situazione del Sistema Elettro-energetico Nazionale (SEN) è peggiorata, il che porterà a blackout imprevisti in alcuni circuiti della provincia o a prolungamenti delle interruzioni oltre le ore previste. Questo, indirettamente, conferma le informazioni di Mayeta.

Il governo smentisce un possibile blackout generale.

L'azienda statale ha definito come "rumori" i dati circolati sui social riguardo a un presunto blackout generale imminente, nonostante in alcuni territori siano già segnalati blackout di oltre 16 ore.

"Le notizie che nelle ultime ore circolano sui social media riguardo alla possibilità di un blackout generale sono false. Rimanete informati attraverso i nostri canali e profili istituzionali, dove forniremo tutte le informazioni pertinenti sulla situazione della provincia," hanno segnalato nel loro comunicato ufficiale.

Facebook Impresa Elettrica Santiago di Cuba

Fattori che aggravano la crisi: Guasti e mancanza di carburante

Il ministro dell'Energia e delle Miniere, Vicente de la O Levy, ha rilasciato dichiarazioni ai media in cui ha spiegato le principali cause del deterioramento del SEN.

Ha sottolineato che la crisi è dovuta a una combinazione di fattori, tra cui spiccano l'uscita di operazione di diverse unità generatrici per guasti e il critico deficit di carburante.

Per quanto riguarda le unità interessate, De la O Levy ha dettagliato che la centrale termoelettrica Mariel 8, situata ad Artemisa, prevede di integrarsi nel sistema questo giovedì, mentre l'impianto Diez de Octubre 5, a Camagüey, spera di tornare operativo nei prossimi quattro o cinque giorni, dopo la riparazione delle perdite nella sua caldaia.

Tuttavia, la situazione è più complicata nella centrale termoelettrica Carlos Manuel de Céspedes, a Cienfuegos, che ha tentato di reintegrarsi nel sistema il giorno precedente senza successo. A Mayabeque, l'unità Habana 1 prevede il suo ritorno nel SEN venerdì, dopo il completamento della riparazione con resina delle tubazioni danneggiate.

Crisi del combustibile: un problema di grande magnitudine

Il ministro ha anche sottolineato che la principale causa delle difficoltà è il deficit di carburante, non solo per la generazione di elettricità, ma per il resto dei settori dell'economia cubana.

Informò che ci sono carichi di combustibile nei porti cubani in attesa di essere scaricati. Questa operazione si svolgerà tra mercoledì e giovedì, ma implica un "sacrificio finanziario" significativo per il paese, poiché devono essere pagate somme elevate settimanalmente per questi rifornimenti.

Una volta scaricato il combustibile, inizierà il processo di distribuzione ai gruppi elettrogeni e ai servicentri.

De la O Levy ha spiegato che Cuba consuma quotidianamente 3.000 tonnellate di idrocarburi. Una nave con una capacità di 20.000 tonnellate di carburante può rifornire il paese per circa una settimana, il che implica che sono necessarie due o tre imbarcazioni ogni sette giorni per coprire le necessità di gasolio, benzina, gas liquefatto, olio combustibile e turbocombustibile.

Annunciano sforzi ma non mitigano la crisi

Il ministro ha fatto riferimento allo sforzo comune che stanno facendo i lavoratori del settore elettrico e di CUPET, l'azienda statale cubana del petrolio, per garantire la distribuzione del poco combustibile disponibile in modo efficiente e nel minor tempo possibile.

Tuttavia, quegli "sforzi dei lavoratori" non risolvono la crisi energetica del paese, né cambiano la dura realtà che vivono i cubani ogni giorno. L'insofferenza e le critiche del popolo non sono contro i lavoratori del settore, ma contro la cattiva gestione del governo.

Le condizioni attuali del SEN sono sempre più critiche. Le autorità dimostrano giorno dopo giorno di non avere né competenza né risorse per ripristinare il corretto funzionamento del servizio elettrico e gestire la scarsità di carburante, fattori chiave per l'economia del paese.

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