Più di 208 mila cubani richiedono asilo negli Stati Uniti fino ad agosto 2024.

Si tratta della seconda cifra più alta dal 2021, superata solo dal record di 224.607 dell'anno fiscale 2022. Colpisce il numero di cubani che sono stati intercettati dalle autorità statunitensi in mare o lungo le coste: 65.911 balseros.

Embarcación precaria utilizada por balseros cubanos © X / USCGSoutheast
Imbarcazione precaria utilizzata dai balseros cubaniFoto © X / USCGSoutheast

Le previsioni si sono finalmente avverate e il 2024 si sta avviando a diventare il secondo anno fiscale di maggiore affluenza di cubani al confine sud degli Stati Uniti, con oltre 208.000 richiedenti asilo.

I dati dell'Ufficio delle Dogane e della Protezione delle Frontiere (CBP) registrano l'arrivo di 208.308 cubani ai punti di confine statunitensi fino ad agosto dell'attuale anno fiscale (FY 2024), che è iniziato in ottobre 2023 e termina questo settembre.

cbp.gov

La cifra conferma la tendenza che si stava rilevando da aprile (metà dell'anno fiscale 2024), quando i dati mostravano un'affluenza maggiore rispetto a quella registrata nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023.

A punto di concludere, l'attuale anno fiscale segna dicembre come il mese in cui si sono verificati il maggior numero di incontri tra cubani ai punti di confine degli Stati Uniti, con 25.048 registrati.

Rispetto al 2023 (200.287 domande di asilo), l'anno fiscale in corso ha mostrato un comportamento più o meno stabile nel flusso migratorio di cubani verso gli Stati Uniti, con agosto come mese di minore attività (11.744 incontri).

La differenza è notevole rispetto al comportamento registrato nell'anno fiscale precedente, durante il quale, il primo trimestre (ottobre, novembre e dicembre) ha avuto un alto flusso di migranti cubani, che è diminuito nei mesi successivi. Se a dicembre arrivavano ai punti di frontiera 44.079 migranti dell'Isola, a febbraio il numero scendeva a 6.534 cubani.

Il grafico elaborato dalla CBP mostra che la tendenza nel 2024 del flusso migratorio di cubani verso gli Stati Uniti è stata in calo. Dal picco raggiunto a dicembre, la curva ha iniziato a decrescere progressivamente fino ad agosto, il che non impedisce che il totale degli incontri sia il secondo maggiore dal 2021.

Colpisce la quantità di cubani che sono stati intercettati dalle autorità in mare o sulle coste statunitensi a pochi giorni dalla fine dell'attuale anno fiscale: 65.911. Il numero si ottiene sottraendo al numero totale di incontri (208.308), quelli avvenuti alla frontiera nord (362) e quelli della frontiera sud (142.035).

Risulta anche notevole il numero di 'Individui in una Unità Familiare (FMUA)' registrato finora quest'anno (69.187), il maggiore dal 2021. L'anno fiscale in corso registra anche il maggior numero di minori accompagnati nei punti di confine (650).

Un rapporto della fine di agosto del Programma per i Migranti Scomparsi dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha rivelato che il pericoloso viaggio marittimo da Cuba verso gli Stati Uniti ha già causato la morte di almeno 142 zatteristi nel corso del 2024.

I dati evidenziano che la crisi a Cuba continua a provocare un esodo massivo e irregolare dall'Isola verso gli Stati Uniti, nonostante gli sforzi dell'amministrazione Biden per canalizzare questo flusso attraverso vie legali come il parole umanitario.

Ai 208.308 cubani che sono stati intercettati alle frontiere durante l'attuale anno fiscale, bisogna aggiungere quelli arrivati negli Stati Uniti grazie al parolo umanitario implementato dall'amministrazione Biden.

Si stima che dall'inizio del programma nel 2023 e fino a luglio 2024, circa 110.000 cubani siano stati esaminati e autorizzati a viaggiare, il che significa che ai 208.308 si devono aggiungere circa 50.000 cubani in più, portando a un totale vicino al quarto di milione di cubani emigrati per vari percorsi negli Stati Uniti durante l'anno fiscale 2024.

A metà aprile, alla vigilia della 38ª Ronda di Conversazioni Migratorie Cuba-Stati Uniti che si terrà a Washington, il regime di La Habana ha riconosciuto che l'attuale crisi migratoria è "la più grande della storia di Cuba", ma ha incolpato gli Stati Uniti per le loro politiche di pressione e per aver incentivato l'emigrazione cubana con "stimoli straordinari e artificiali".

Da parte loro, le autorità statunitensi ricordano ancora e ancora che le frontiere non sono aperte a persone che non abbiano una base legale per entrare nel paese, e che coloro che tenteranno di farlo irregolarmente saranno soggetti a espulsione secondo quanto previsto dal Titolo 8.

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