Mawell ha condiviso con i suoi follower su Instagram -quasi 180 mila già- un messaggio di celebrazione per il successo innegabile del suo brano "La Triple M", che ha superato i 130 milioni di riproduzioni su piattaforme come YouTube, TikTok e Spotify. Attraverso un post sul suo profilo Instagram, l'artista ha ringraziato i suoi follower di Cuba e del mondo per il massiccio supporto alla sua musica, chiarendo che, sebbene non sia stato l'inventore del genere, la sua canzone ha avuto un impatto globale innegabile.
"Los 130 milioni de 'La Triple M' in generale... YouTube, TikTok, Spotify... Vi amo, Cuba e il mondo", ha scritto il reguetonero nel post, condiviso alcune ore fa, e ha chiuso con il messaggio: "Non ho inventato la divisione, ma umilmente sì, è diventata reale a livello mondiale, senza bugie".
La pubblicazione ha generato reazioni tra i follower e i collaboratori di Mawell, che lo hanno congratulato e messo in evidenza il successo che ha avuto "La Triple M" nel genere urbano. Freddy Loons, che ha collaborato con il cantante in una delle versioni del brano, ha commentato: "Quando un brano ha successo, anche solo con una foto diventa virale. Abbiamo fatto la seconda versione e ha superato il video precedente, pensa se ti entusiasmi e facciamo un terzo video. Congratulazioni".
Altri utenti hanno condiviso l'entusiasmo con messaggi come: "Il colpo della storia del reparto"; "Il più attaccato di tutta Cuba. Il più duro"; "Quel brano ha cambiato le regole del gioco"; "Il successo mondiale del reparto", hanno applaudito altri.
A fine del 2023 Mawell ha riferito che i guadagni derivati da "La Triple M" superavano i 20 mila dollari mensili, una cifra considerevole per un brano del genere reparto.
Con la costante crescita delle piattaforme di streaming e dei social media, tutto sembra indicare che il tema, che per molti mesi ha visto utenti di tutto il mondo caricare video e reel sulle piattaforme, continuerà a raccogliere successi, consolidandosi come una delle canzoni più rappresentative del panorama cubano.
Cosa ne pensi?
COMMENTAREArchiviato in: