La pubblicazione dell'elenco con 125 attività economiche vietate per le micro, piccole e medie imprese private (Mipymes), le cooperative non agricole (CNA) e i lavoratori autonomi (TCP), nella Gaceta Oficial della Repubblica di Cuba N. 78 del 2024, ha portato, tra le altre novità, alla possibile fine del noto “pacchetto settimanale”.
El Paquete è una miscela di intrattenimento, ampiamente distribuita nell'Isola da diversi anni, che include film, show, serie, telenovelas, cartoni animati, tra gli altri prodotti audiovisivi, e che circola su un disco rigido esterno di circa 1 Terabyte.
Il timore delle autorità cubane emerge attraverso la promulgazione di questa nuova misura e del Decreto 107/2024, in cui regolano le attività che non possono essere esercitate da questo settore del paese.
In questo documento, il regime segnala che “le attività che possono svolgere le micro, piccole e medie imprese private, le cooperative non agropecuarie e i lavoratori autonomi, sono quelle considerate lecite, eccetto quelle che sono regolamentate nell'elenco delle attività non autorizzate, che è allegato e fa parte integrante del presente Decreto”.
Nel suo numero 61, appartenente alla Sezione di “Informazione, comunicazione e telecomunicazioni”, stabiliscono che è vietata l'attività di proiezione cinematografica che include film, documentari, serie, romanzi o altre opere simili; così come la loro messa a disposizione del pubblico attraverso supporti informatici.
Da anni l'allerta per i contenuti che circolano nel cosiddetto "pacchetto settimanale" è stata espressa dai dirigenti cubani.
Lo scorso anno, il governante Miguel Díaz-Canel ha affermato che il contenuto di quel "pacchetto settimanale" costituiva una "preoccupazione", per cui ha sostenuto l'introduzione nello stesso di storie di produzione nazionale.
Non è solo la questione dei "telefoni, potrebbero esserci preoccupazioni maggiori, tutto ciò che ci arriva attraverso il pacchetto, attraverso un film, e smetteremo di vedere film, smetteremo di usare il telefono?", si è chiesto durante un incontro con parlamentari cubani.
Il pacchetto include anche applicazioni e contenuti pubblicitari, provenienti da alcuni lavoratori autonomi che pagano per promuovere le loro attività. Come iniziativa commerciale, ha servito per cercare vie di sviluppo per nuovi imprenditori, che lo considerano una porta d'accesso al grande pubblico.
Tuttavia, nel 2018 il regime ha introdotto la censura in questa iniziativa, vietando alcuni spettacoli televisivi realizzati a Miami e alcuni spazi informativi, tra cui i telegiornali di Telemundo e quello di Univisión 23. È stato anche eliminato allora il programma TN3, condotto dal presentatore cubano Carlos Otero.
Ha anche vietato la distribuzione di alcune scene della serie El Señor de los Cielos (Telemundo), in cui si collegava Cuba al narcotraffico.
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